Animali adoperati come premi nelle feste di paese. Si tratta di una pratica popolare ancora largamente diffusa in diverse realtà. Un recente caso, però, ha fatto scaturire la reazione avversa dell’Oipa. L’associazione che cura gli interessi e la tutela di tutti gli esseri viventi ha, difatti, esposto la sua contrarietà rispetto a questo fatto che si presenta come una forma di maltrattamento.
Trasformare gli animali in oggetti rendendoli premi in palio nelle feste di paese non è una pratica che, ancora oggi nel 2022, può essere accettata dagli animalisti. Eppure sono diverse le realtà in cui, per tradizione popolare, questo atteggiamento è condiviso ed accettato.
Un recente caso, però, ha suscitato la reazione dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali. L’Oipa, nel concreto, avrebbe inviato una diffida al Sindaco di un Comune nell’oristanese per impedire un gioco che vede gli animali trattati come oggetti.
La diffida di Oipa a tutela degli animali
Si apprende che a Ghilarza, in Sardegna (Provincia di Oristano), esiste la tradizione per la festa patronale di mettere in palio gli animali nel corso di un gioco che li vede sfortunati protagonisti. Come spiegano da Oipa in un comunicato ufficiale, questo gioco consiste nel dover indovinare peso e lunghezza di alcuni animali. Le creature in questione sono tenute legate o in condizioni di spazio limitato durante tutto il corso della giornata e anche, spesso e volentieri, sotto il sole cocente. Precisano dall’associazione che, conigli, galline, maiali e ovini sono costretti a rimanere in questo stato finché qualcuno non ‘li vince’ e può portarli a casa, spesso, con l’unica intenzione di farli diventare pasto.
In occasione dell’evento, dunque, e anche per mettere in luce una situazione di maltrattamento che non può più essere accettata, l’Oipa ha fatto sapere di aver inviato una diffida al Sindaco del Comune e per conoscenza anche alla Questura di Oristano. Alla luce della sensibilità popolare e anche della tutela degli animali che, oggi, è garantita dalla Costituzione, l’associazione chiede che tale pratica sia vietata definitivamente. Come scrive Oipa nella diffida: “Secondo quanto ci risulta, tale ‘gioco’ non è autorizzato dalla Regione Sardegna e soprattutto non vi è prova formale che sia considerato storico e culturale“, dichiara Roberto Fadda, delegato dell’Oipa di Oristano. I volontari dell’associazione hanno, pertanto, presenziato all’evento per verificare se questo si svolgesse nella tutela degli animali. Tuttavia, l’intento primario resta quello di rendere l’impiego di animali come premi totalmente illegale in ogni parte del Paese.