Juan Carrito è ormai conosciuto da tutti, almeno in Abruzzo dove è una sorta di ‘cittadino onorario’. L’orso marsicano, infatti, sarebbe stato visto questa volta, in una delle sue solite ‘passeggiate’ per il centro abitato, a Pizzoferrato. Quest’ultimo un piccolo Comune in Provincia di Chieti.
La storia di Juan Carrito è una storia controversa. Qualcuno vorrebbe portarlo in un parco e toglierlo dal suo ambiente naturale per paura che le sue frequenti visite possano creare danni più o meno irreparabili, qualcun altro lo vuole libero tra i boschi nei quali è nato.
Difatti l’esemplare di orso marsicano è praticamente un habitué delle strade abruzzesi nelle quali, non di rado, è stato avvistato anche vicino alle case. Questa volta la meta prescelta dall’animale è Pizzoferrato un piccolo Comune in Provincia di Chieti. Avvistamento che conduce a nuove perplessità sul futuro dell’orso.
Sono anni ormai che Juan Carrito si aggira indisturbato nella zona della Maiella, tra Roccaraso e Pescocostanzo. Non si registrano conseguenze particolarmente dannose dalle passeggiate dell’orso abruzzese, ma sicuramente la sua presenza, più o meno, abitudinaria nei pressi dei centri abitati non è vista con molta serenità da tanti cittadini. Juan Carrito ha deciso di spingersi fino a Pizzoferrato la sera dello scorso venerdì 2 settembre. Dopo una passeggiata sul corso principale del piccolo Comune arroccato in Provincia di Chieti, l’orso avrebbe deciso di fare incursione nei pressi di una stalla. Ad avvisare i Carabinieri Forestali del Parco nazionale della Maiella proprio la proprietaria della stalla che avrebbe visto Juan Carrito addentrarsi al suo interno.
Le pattuglie sono intervenute anche per allontanare i presenti, ma intanto sui social qualcuno ammette di accogliere volentieri l’orso marsicano. Riconoscibile dal suo collare giallo, Juan Carrito nel marzo scorso era stato condotto nell’area faunistica di Palena. Lì, gli addetti della struttura si sono preoccupati di cibarlo oltre che di monitorarlo. Come hanno fatto sapere dal Parco, si sarebbe trattata solo di una sistemazione momentanea, prima della reintroduzione in natura. Difatti, l’orso si era trovato in una situazione di emergenza; le sue continue incursioni nei centri abitati lo avevano portato per troppo tempo a nutrirsi di rifiuti. Questo aveva spinto a catturarlo per allontanarlo dai centri abitati. La decisione aveva smosso gli animi degli animalisti che temevano per la conservazione della specie, dato dall’allontanamento dall’habitat naturale; ma il suo ritorno tra le vie dell’Abruzzo lancia, oggi, nuove ipotesi sul suo futuro. La speranza è che la tutela dell’animale resti sempre tra le priorità considerate.
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