Nelle ultime ore si è diffuso una forma di allarmismo che dichiara una presenza massiccia di vespa orientale a Roma. In un clima di temuta emergenza, dunque, arrivano i pareri degli specialisti che tendono a dare alcuni dettagli specifici su questa specie.
L’impressione che a Roma si stia assistendo ad un’invasione di vespa orientale è nata dalla presenza di diversi nidi ritrovati, solo nell’ultimo mese, nella Capitale. La paura diffusa è che si possa trattare di una specie pericolosa in grado di creare danni preoccupanti alla salute dell’uomo.
A fronte di questa situazione, dunque, giungono i pareri degli esperti che tendono a precisare, più nel dettaglio, l’origine e l’ipotetica minaccia rappresentata da questa specie di insetto. Bene precisare, innanzitutto, benché si pensi comunemente che si possa trattare di una specie aliena, in realtà la vespa orientale è autoctona.
Attualmente in Europa esistono tre specie di Vespa Orientalis; una di queste è natia delle zone del Sud Italia. A rendere allarmante la presenza di questo insetto è il fatto che il suo veleno sarebbe, potenzialmente, più pericoloso di quello della vespa comune. Esso, infatti, è di natura epatotossico ed emolitico, in grado quindi di causare danni al fegato e al sangue. Chiarito questo aspetto, però, è importante chiarire che questi insetti non sono più aggressivi degli altri e che pungono solo se si sentono disturbati o attaccati. Anzi, prima di attaccare si cimentano in un ‘volo intimidatorio‘, un vero e proprio avvertimento in caso di persistenza di un disturbo. Tuttavia, nel caso in cui viene toccata, la fase del volo intimidatorio salta. A renderla più offensiva è il fatto che il suo pungiglione è direzionabile e dunque può essere spostato lateralmente rispetto al suo corpo.
Per riconoscere una vespa orientale bisogna prestare attenzione al suo colore rossastro e uniforme, interrotto solo da una striscia gialla sull’addome e una macchia sulla testa. Come specifica Andrea Monaco, zoologo dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, a La Zampa: “Non è più aggressiva delle altre nei confronti dell’uomo – lo stesso non si può dire nei confronti delle api da miele – È una specie nativa dell’Italia, presente in origine nel sud del Paese, ma che sta pian piano espandendo la sua area verso le zone del centro e nord Italia facilitata da inverni con temperature sempre più calde“. Ovviamente una puntura di vespa orientale, così come nel caso di un comune calabrone, può generare conseguenze che, tuttavia, si risolvono (eccetto nei casi più gravi) nel giro di qualche giorno. In caso di avvistamento di nidi è sempre opportuno, comunque, fare una segnalazione alle autorità competenti.
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