Si chiama Chicken ed è il gatto di 11 anni che ha ricevuto il premio per il suo prezioso contributo nella vita di Elliot Abery, un bambino autistico di 11 anni. Dal giorno in cui il micio è entrato a far parte delle giornate del bambino ha reso più emozionante ogni giorno del suo fedele amico umano.
Un meritatissimo premio per Chicken il gatto a cui sono stati riconosciuti i benefici nella vita di un bimbo autistico. Il suo piccolo proprietario umano di 11 anni si chiama Elliot Abery e con gioia ha appreso la notizia della vittoria del suo fedele micio.
Elliot che vive con la mamma, Jenny Abery, nella contea inglese del Bershire, si è emozionato quando, lo scorso 5 agosto, Chicken ha ottenuto il riconoscimento nazionale. Il gatto, infatti, avrebbe permesso al bimbo, nel corso degli anni, di combattere ansia e stress.
Un fedele amico che nelle giornate più malinconiche (e non solo) sta accanto al suo umano preferito. Chicken è un punto di riferimento per Elliot, così come la madre ha raccontato in diversi post sui social. Nei momenti di difficoltà il bimbo sa di poter contare sempre sul suo gatto. Come rivela su Facebook la mamma di Elliot, il micio ha ottenuto la vittoria nella categoria Furr-ever Friends (che possiamo tradurre con: “per sempre amici“). Una categoria del National Cat Awards dedicata al rapporto tra gatti e bambini.
Questo concorso si svolge ogni anno in Inghilterra e si sviluppa grazie al contributo delle iniziative promosse dall’Ente di beneficienza Cat Protection. Anche la BBC, lo scorso 28 maggio, aveva condiviso la nomina di Chicken in un post sui social che riprendeva le parole di Jenny Abery. La donna appare entusiasta del rapporto e dell’influenza positiva che il gatto, dall’aspetto pacifico, ha nella vita del suo bambino. La mamma di Elliot ha ammesso, infatti, che quando il micio si trova vicino a suo figlio sparisce ogni senso di ansia nel giovane.
Oggi Chicken è praticamente una star del web, amato e apprezzato da tutti anche per le sue pose bizzarre e i suoi sguardi intensi. Ma in questa storia quello che emerge soprattutto è il grande potenziale celato nella terapia con gli animali. In questo caso, infatti, si tratta di uno splendido felino, ma in altri contesti è stato dimostrato come la presenza di un cane, un coniglio, un cavallo o un’altra creatura possano cambiare la vita di chi gli sta accanto.
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