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Scienziati stanno per riportare in vita un animale estinto 40 anni fa

Un gruppo di scienziati di Melbourne in Australia è intenzionato a riportate in vita un animale estinto oltre 40 anni fa. Si tratta di un predatore marsupiale che si trovava in Australia, Nuova Guinea e in Tasmania. L’ultimo esemplare morì in uno zoo nel 1936, ma fu dichiarato estinto dall’IUCN solo nel 1982.

l’Università di Melbourne in Australia avrebbe annunciato di essere intenzionato a riportare in vita il Thylacinus cynocephalus, conosciuto anche come tilacino o tigre della Tasmania. Si tratta di un animale dichiarato estinto ben 40 anni fa, nel 1982; anche se l’ultimo esemplare è morto in uno zoo nel 1936.

Un predatore marsupiale che viveva tra l’Australia, la Nuova Guinea e l’isola che gli ha dato il nome (la Tasmania). L’obiettivo del nuovo progetto scientifico sarebbe di riportare in vita in laboratorio le caratteristiche genetiche di questo animale.

Dal DNA dell’animale estinto

La tigre della Tasmania è stata dichiarata ufficialmente estinta nel 1982 dall’IUCN. Tuttavia, nel 2016 pare siano stati avvistati alcuni esemplari dell’animale estinto in natura. Sono diversi gli studiosi che negli anni hanno provato a clonare questa specie; difatti il suo DNA è conservato dal 2002. Di recente il TIGRR (Thylacine Integrated Genomic Restoration Research Lab) dell’Università di Melbourne ha ottenuto una corposa donazione per ampliare il laboratorio di genetica e proseguire le attività di ricerca che mirano a riportare in vita questa creatura, oggi, estinta. L’obiettivo è anche quello di creare degli strumenti che possano permettere di tutelare la sopravvivenza di altri marsupiali che rischiano fortemente l’estinzione. Questo anche a fronte del fatto che, solo in Australia, si sarebbero estinti in 200 anni più di 39 mammiferi.

La tigre della Tasmania possiede il genoma di più alta qualità rispetto ad altre specie estinte. Questo quanto si apprende dal sito GreenMe e quanto avrebbe dichiarato il prof. Andrew Pask, il coordinatore del progetto di ricerca. Tra gli altri punti chiavi il fatto che la sequenza del DNA per le diverse specie di ‘parenti più stretti’ del marsupiale è stata completata e rappresenterà il genoma stampo. Inoltre il progetto si presenta bioinformatico e computazionale in modo da confrontare i vari genomi e scoprire similitudini e differenze. Saranno sviluppate tecnologie di riproduzione assistita e la nascita dei cuccioli sarà monitorata con attenzione. Infine, i ricercatori (fiduciosi nella concreta riuscita del progetto) ritengono che l’habitat della Tasmania sia ideale per riportare in vita l’animale estinto. Infatti, questo ambiente è rimasto pressoché invariato nel tempo e questo potrebbe favorire la completa reintroduzione della specie.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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