Secondo l’Accademia polacca delle scienze, i gatti sarebbero da considerare una specie invasiva e al contempo, dunque, anche pericolosa. Da qui la richiesta ai cittadini di tenere i felini in casa e non permettergli di uscire fuori dalle abitazioni. Misura che sarebbe stata sposata già dall’Islanda e presto, pare, anche dagli Stati Uniti.
L’Accademia polacca delle scienze, in Polonia, avrebbe stabilito che i gatti sono da considerare specie invasive e pericolose. Questo avrebbe fatto scattare le restrizioni di tenere i felini all’interno delle abitazioni e non permettere loro contatti con l’esterno e altre specie per cui potrebbero risultare fatali.
Questa deduzione, e conseguente misura, sarebbe scaturita da indagini scientifici che confermerebbero il potenziale rischio derivato dalla presenza dei gatti in libertà. A questa restrizione si è già accodata l’Islanda e anche gli USA stanno riflettendo sulla possibile attuazione di tale misura.
Cosa rende i gatti un pericolo
Affascinanti, schivi, ma anche abilissimi predatori. Sarebbe questa ultima caratteristica che avrebbe convinto l’Accademia polacca delle scienze a dichiarare i gatti una specie pericolosa. In Polonia, infatti, i mici sarebbero stati inseriti nella lista delle ‘specie invasive‘. Secondo gli esperti polacchi (ma non solo), questi animali dovrebbero vivere solo all’interno delle case. La decisione di tale classificazione si collega al fatto che i felini (anche quelli di piccola taglia) sono in grado di uccidere più di 2 miliardi di uccelli ogni anno, aumentando l’estinzione di 63 specie diverse. Un rischio concreto per molte specie, dunque, che ha convito la Polonia ad attuare restrizioni per il bene di tante creature che rischiano di scomparire per sempre dal Pianeta.
E, secondo quanto si apprende, la Polonia non è l’unico paese ad attuare questa restrizione. Infatti, come scrive Leggo, in alcune città islandesi i gatti sono costretti a rispettare il ‘coprifuoco‘. Difatti, la decisione si basa su riscontri scientifici, uno studio avrebbe dimostrato infatti che la caccia da parte delle specie domestiche risulta dannosa per molti volatili. C’è da chiarire, tuttavia, che i gatti domestici cacciano di nascosto ai loro proprietari che, di conseguenza, non potrebbero impedire il fatto non accorgendosene. La ricerca avrebbe previsto l’utilizzo di piccole telecamere che avrebbero osservato i gatti. La scoperta è che i mici uccidevano moltissimi uccelli ma ne portavano a casa solo il 20%. Dunque sulla stessa scia di Polonia e Islanda si starebbero muovendo anche gli USA. L’obiettivo è di sensibilizzare la popolazione, rendendo noto il potenziale rischio per l’ecosistema. Quindi non si intende demonizzare la natura dei mici, ma chiedere ai proprietari misure di tutela.