Una vicenda drammatica arriva dalla provincia di Cuneo dove 50 mucche al pascolo hanno perso la vita avvelenate. La causa sarebbe da attribuire ai sempre più crescenti fenomeni di siccità che stanno colpendo tutta l’Italia da Nord a Sud. Infatti, l’assenza di acqua è destinata a procurare danni alle persone, agli animali e anche a tutta la flora locale.
Sarebbero 50 le mucche morte a Sommariva Bosco in provincia di Cuneo. Gli animali si trovavano al pascolo quando sono deceduti, nell’arco di pochi minuti, dopo aver ingerito il sorgo. A causare l’avvelenamento del cerale la siccità. Questo quanto confermato da alcuni esperti.
Sembrerebbe che l’assenza dell’acqua, infatti, sia la causa principale che ha trasformato il cerale, consumato abitualmente dai bovini, in un veleno letale. Il fatto è accaduto presso un’azienda agricola di un allevatore di mucche di razza piemontese. Un dramma per l’uomo che perso, praticamente, un terzo del suo bestiame.
Il caldo risulta essere già responsabile di fenomeni di disidratazione gravi. L’elevato aumento delle temperature con la conseguente siccità, infatti, contribuisce a generare problemi ad ogni essere vivente, piante comprese. Secondo quanto si apprende a seguito della vicenda che ha visto morire 50 mucche al pascolo in provincia di Cuneo, la mancanza di acqua avrebbe sviluppato alcune tossine letali nel sorgo. I bovini, infatti, sarebbero deceduti pochi minuti dopo aver ingerito il cereale. L’allevatore proprietario degli animali, aveva portato i suoi capi (oltre 160) in un terreno poco distante dalla stalle. Come avrebbe riferito l’uomo sconvolto al quotidiano La Stampa: “È stato uno strazio. Vedevi le mucche boccheggiare e morire“.Un dettaglio, poco trascurabile, il fatto che le mucche venute a mancare fossero tutte gravide.
In soccorso del bestiame i veterinari dell’azienda agricola e dell’Asl Cn2, oltre all’aiuto di vicini e amici. Questo ha permesso di salvare circa 30 esemplari per mezzo delle flebo che hanno debellato l’avvelenamento. Come hanno spiegato gli esperti dell’Istituto zooprofilattico, alcuni tipi di sorgo, in condizioni di caldo e forte siccità possono sviluppare sostanze tossiche, tra cui l’acido cianidrico, letale per bovini e ogni altra specie di ruminante. Come scrive Leggo, Elia Dalmasso, Presidente Ara Piemonte e Liguria (associazione allevatori che riunisce 6.300 aziende nelle due regioni, oltre un milione di capi di cui 300mila di bovini di razza piemontese) ha commentato: “Un fatto inaspettato che ci ha colpito tutti. Gli allevatori sanno che sorgo e mais, se sotto stress idrico, possono produrre tossine: lo sa bene chi alleva mucche da latte. Nessuno però si aspettava un esito così grave“.
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