Salvi (momentaneamente) gli animali della Sfattoria degli ultimi: aggiornamenti sulla vicenda

Secondo gli ultimi aggiornamenti gli animali ospitati nella Sfattoria degli ultimi sarebbero salvi. Si tratta, però, di una vittoria momentanea, in quanto il Tar del Lazio avrebbe accolto il ricorso che chiede la sospensione dell’abbattimento previsto, ma solo fino alla nuova udienza.

Come si era appreso da diverse fonti, compreso un comunicato ufficiale lanciato da Oipa, l’ASL Roma 1 aveva notificato alla Sfattoria degli ultimi un provvedimento che prevede l’abbattimento di tutti gli animali della struttura. Il santuario si trova in via Arcore a Roma ed ospita circa 140 animali tra maiali e cinghiali che sono stati salvati da diverse situazioni di maltrattamento.

Sfattoria degli ultimi

Il provvedimento sarebbe arrivato a seguito dell’intenzione di contenere la peste suina con misure approvate, già in precedenza, dalla Regione. A questa decisione però si sono opposte numerose associazioni animaliste che hanno presentato ricorso. Nel giudizio sono intervenute ad adiuvandum le associazioni Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa e Tda rappresentate dall’avvocato Giuseppe Calamo, quanto a Lndc, dall’avvocato Michele Pezone e, a Leal e Tda, dall’avvocato Rosaria Loprete.

La storia degli animali della Sfattoria

Dopo il rifiuto della prima istanza, il Presidente del Tar ha riconosciuto la necessità di approfondire la questione in merito alla Sfattoria degli ultimi. Come scrive Oipa in comunicato ufficiale, infatti, secondo il Tar: “Occorre acquisire chiarimenti. Onerandone entrambe le parti, ricorrente e resistente, in merito all’effettiva sussistenza del rischio di propagazione dell’epidemia nella struttura gestita dalla ricorrente“. E come si apprende dagli ultimi aggiornamenti la sospensione del provvedimento di abbattimento è accolta fino alla prossima udienza del 14 settembre. Il Tar, infatti, avrebbe ordinato alla ASL il deposito di altri documenti. Si tratta di un risultato, anche se momentaneo, importante per i volontari della Sfattoria degli ultimi, che hanno incontrato tantissima solidarietà da cittadini e associazioni.

facocero

Prima della decisione da parte del Tar tante le persone che avevano proposto anche una protesta estrema con lo sciopero della fame. Questo anche dopo, come riporta Ansa, il documento diffuso dal commissario straordinario per la peste suina, Angelo Ferrari. “Non è accoglibile la richiesta di non procedere all’abbattimento dei suini in questione – afferma Ferrari – Anche tenuto conto della carenza ed inadeguatezza delle misure di biosicurezza come comunicato dall’Asl Roma 1“. Ma la Sfattoria aveva risposto a questa accusa affermando che la struttura presenta diverse misure di sicurezza, tra cui una doppia recinzione a due corridori per impedire il contatto tra gli animali del santuario e quelli esterni potenzialmente infetti. Tuttavia, il Tar segna una svolta nella questione salvando fino alla nuova udienza maiali e cinghiali. Intanto aumentano le manifestazioni di solidarietà. Va avanti anche la raccolta di firme su change.org che sta per raggiungere le 200mila firme.

maiale peste suina

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