Il 12 agosto si celebra la Giornata Mondiale degli Elefanti una celebrazioni voluta per sensibilizzare e allo stesso tempo scambiare idee sulla cura di questi animali. Il ‘gigante’ della Terra vive oggi in Africa e Asia, ma la sua sopravvivenza è messa a rischio da diverse minacce.
Gli elefanti sono gli animali più grandi che abitano la terraferma, possenti, mastodontici e imponenti potrebbero apparire ‘indistruttibili’. Eppure si tratta di una specie selvatica che, come diverse altre, rischia la sua sopravvivenza a causa di minacce provenienti da vari fronti.
La Giornata Mondiale degli Elefanti nasce proprio con lo scopo di creare sensibilizzazione attorno a queste creature e al loro rischio estinzione. Un occasione, per associazioni, animalisti e interessati alla conservazione della specie, per confrontarsi e scambiarsi idee sulla sua tutela.
Gli obiettivi della Giornata Mondiale degli Elefanti
Il World Elephant Day è una ricorrenza che, oggi, si osserva e si celebra a livello internazionale. Lo scopo principale è quello di preservare una delle specie fortemente a rischio estinzione: gli elefanti. L’evento ricade il 12 agosto è il suo obiettivo è quello di sensibilizzare sulla tutela dei pachidermi, oltre che diffondere conoscenza sullo stato attuale nel quale si trovano queste creature. La ricorrenza è rivolta sia agli elefanti africani che a quelli asiatici, per la conservazione degli animali in cattività e in libertà.
Sono tante le organizzazioni che in occasione della Giornata Mondiale degli Elefanti rendono note tutte le minacce che colpiscono i pachidermi, con lo scopo di potenziare le misure di tutela. Dal bracconaggio, al commercio di avorio ad altri traffici illeciti legati alle parti del corpo degli elefanti, sono tanti i rischi a cui vanno incontro queste creature. Proprio per arginare e combattere queste minacce nasce il World Elephant Day, istituito ufficialmente nel 2012 dalla Elephant Reintroduction Foundation e Patricia Simms. Il 12 agosto di quell’anno fu lanciato, come evento inaugurale, anche il film Return to The Wild nel quale William Shatner racconta la reintroduzione di elefanti in cattività in Asia.
Come vivono i pachidermi in Africa e Asia
I rischi che minano alla sopravvivenza degli elefanti sono riconosciuti anche dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) che inserisce l’elefante asiatico come una specie in via di estinzione e gli esemplari africani come “vulnerabili“. Ma come chiariscono, purtroppo, alcuni esperti, se non si mettono in atto misure concrete entrambe le specie potrebbero scomparire nel giro di 12 anni. Attualmente si contano circa 40,000 esemplari asiatici e 400,000 africani, ma questi numeri potrebbero essere destinati a diminuire in maniera drastica.
Tra le più grandi minacce per la specie africana c’è il bracconaggio a causa della sempre più crescente domanda di avorio. Inoltre, gli elefanti sono uccisi anche per ricavare cuoio o per sfruttare altre parti del corpo e della carne. Il secondo rischio è la perdita o la frammentazione di habitat a causa di deforestazione, coltivazione intensiva ed estrazione mineraria, grande minaccia quest’ultima soprattutto per gli elefanti asiatici. Le intense attività umane interferiscono con la distribuzione demografica degli elefanti e il loro, conseguente, isolamento rende difficile allevarli o proteggerli. Infine, le associazioni denunciano anche i maltrattamenti dei pachidermi in cattività ed è per questo che, oltre alle misure di conservazione, questa Giornata è anche un’occasione per richiedere legislazioni più appropriate.