Secondo uno studio effettuato sulle tartarughe marine sarebbe stata confermata l’esistenza di una sorta di ‘elisir di lunga vita’. Difatti questi animali appaiono come tra i più longevi, presenti sulla Terra; questo ha incuriosito e interessato il team di ricercatori che ha deciso di indagare su cosa mantenga a lungo in vita e senza segni di invecchiamento queste creature.
Si tratta di animali spesso ultracentenari, capaci di abitare i mari per secoli e con un’apparenza tutt’altro che invecchiata. Questo ha fatto ipotizzare che le tartarughe marine abbiano delle doti nascoste che permettono loro di rimanere giovani più a lungo.
Un filtro per l’eterna giovinezza, o elisir di lunga vita, che sconfigge il passare del tempo nei rettili; ma dal quale, pare si possano ricavare, persino, farmaci e cosmetici per gli esseri umani che non desiderano invecchiare in fretta, ma non solo.
Molti degli animali a sangue freddo pare siano in grado di rallentare il loro invecchiamento in modo talmente efficace da risultare, praticamente, sempre giovani. Questa è la scoperta a cui sarebbero giunti gli scienziati della Penn State e della Northeastern Illinois University; studio che ha riguardato ben 77 diverse specie di rettili e anfibi. Tartarughe marine, ma anche coccodrilli e loro simili, hanno una vita più lunga rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare da animali della loro taglia. Secondo il team, inoltre, alcune tartarughe avrebbero avuto processi di invecchiamento talmente lenti da essere definiti “trascurabili“; ovvero con i corpi praticamente immutati durante le fasi di crescita. Questo significa che la loro possibilità di morire non è legata all’età, come negli umani, ma che comunque non si tratta di esseri immortali.
Dallo studio è emerso che gli animali con protezioni fisiche o chimiche integrate (come un guscio duro, una spina dorsale appuntita o un morso pieno di veleno) hanno, di base, un invecchiamento più lento; una sorta di elisir di lunga vita dato loro proprio dalla loro conformazione biologica. Ovviamente questo non può proteggerli da tutte le minacce; quindi predatori, cambiamenti climatici e perdita dell’habitat restano le cause principali di morte (dovendo escludere l’invecchiamento). Lo studio, tuttavia, ha dimostrato che alcune specie riescono a rallentare l’invecchiamento anche rispetto alle condizioni esterne. Per esempio, una specie di serpente , il Thamnophis elegans, ha saputo rallentare la sua crescita nelle aree in cui erano poche le scorte di cibo. Questo studio ha fatto suppore che altre ricerche potrebbero portare alla produzioni di medicine e cosmetici, partendo proprio dalle risorse di questi animali. Tuttavia, resta da chiedersi se l’ipotetica scoperta di questi elisir di lunga vita non comporti un rischio per l’incolumità delle creature.
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