Rispettare tutti gli animali è, oltre che una pratica eticamente corretta, anche il presupposto principale per evitare che le pandemie si diffondano. L’uomo, infatti, si presenta come la creatura più egoista sulla Terra; eppure i suoi comportamenti verso gli altri esseri viventi si riversano inevitabilmente su di lui.
I pipistrelli con il Covid-19 prima, le scimmie con il vaiolo poi, ci hanno portato a demonizzare gli animali, considerandoli i principali artefici delle pandemie. Eppure, analizzando la questione, fino in fondo, si scopre che anche il comportamento degli uomini verso gli altri esseri viventi contribuisce a creare stati d’emergenza.
Tutti gli ecosistemi, infatti, non agiscono in maniera isolata; quello che oggi facciamo ad una creatura, si riversa su di noi. L’equilibrio funziona solo se esiste rispetto reciproco; l’interconnessione è imprescindibile e solo costruendo un giusto rapporto con gli animali si possono prevenire anche le pandemie.
Secondo uno studio pubblicato su Nature, entro la fine di questo secolo il cambiamento climatico potrebbe favorire la nascita di più di 15.000 nuovi casi di mammiferi che trasmetteranno virus ad altri mammiferi; il riscaldamento globale (anch’esso derivato, in gran parte da azioni dell’uomo) cambierà gli habitat della fauna e favorirà l’incontro tra più specie, contribuendo a quello che conosciamo come ‘salto di specie‘. E anche se il Covid soprattutto, e il vaiolo, hanno messo a dura a prova la nostra salute fisica e mentale, le relazioni sbagliate con gli animali selvatici e la natura sembrano non modificarsi. Ne abbiamo esempio nella miriade di casi di detezione e commercio illegale; pappagalli esotici rinchiusi nelle gabbie, scimmie tenute come soprammobili, pitoni e ricci africani allevati e venduti come oggetti da collezione.
Potrebbe sembrare un discorso a sé ed invece sono proprio la detenzione e il commercio illegale le principali cause di focolai di zoonosi. Sono diversi i paesi dell’Europa, infatti, che hanno vietato il transito di animali esotici proprio per prevenire le pandemie; infatti, come sostengono anche gli esperti, per ridurre i rischi di virus problematici è importante ridurre o eliminare il commercio di fauna selvatica. Di fatti, queste malattie diventano più gravi quando escono dal loro habitat; i contatti innaturali, invece, aumentano il rischio di contrarre zoonosi. Si diventa più vulnerabili a malattie a cui l’organismo non è predisposto in termini di anticorpi, questo insegna la scienza; in sostanza, più si oltrepassa il limite nelle relazioni con gli animali più si è a rischio di contrarre infezioni. Proteggere gli altri per proteggere sé stessi e amare la natura per tutelare tutto il Pianeta, sono questi presupposti imprescindibili.
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