Secondo un recente studio i delfini utilizzerebbero anche il gusto per comunicare tra di loro e riconoscersi fra amici o membri della stessa famiglia. Oltre, dunque, agli ultrasuoni e ai fischi modulati ai cetacei è riconosciuta un’altra dote sorprendente.
I delfini sono in grado di creare stretti legami d’amicizia; sono diversi gli studi condotti da molteplici biologi che approfondiscono e confermano questo aspetto legato al comportamento dei cetacei. Ora una nuova ricerca tiene a dimostrare che, oltre ad indentificarsi attraverso i fischi unici, i tursiopi riconoscono i loro simili ‘familiari’ anche attraverso il gusto.
L’origine dello studio era quella di comprendere se i fischi modulati dei delfini potessero essere paragonati ai nomi propri di persona; ma nel corso della sua indagine, il responsabile dello studio, Jason Bruck, ha fatto una scoperta sorprendente.
Il gusto dei delfini
Come spiega il sito del National Geographic, Jason Bruck per scoprire se i delfini fossero in grado di associare un fischio ad un delfino specifico si è affidato ad una sostanza poco convenzionale: l’urina. Uno scienziato in passato, infatti, aveva notato che i cetacei nuotavano di proposito in mezzo alle scie di urina; questo aveva fatto ipotizzare che i tursiopi utilizzassero questa sostanza per raccogliere informazioni. Come ha rivelato Bruck, pare si sia trattato di un colpo di fortuna; lo studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, ha rivelato difatti un aspetto che neanche il biologo credeva di poter scoprire.
Come avrebbe rivelato il responsabile dello studio, negli esperimenti condotti con delfini in cattività, è emerso che quest’ultimi prestavano maggiore attenzione sia all’urina che ai fischi dei propri ‘amici’. Questo dimostra che gli animali possono essere in grado di riconoscere gli individui del proprio nucleo proprio attraverso il gusto; i cetacei, infatti, hanno perso da tempo il senso dell’olfatto ed è per questo che indentificano le sostanze diverse attraverso il loro sapore.
Le fasi dell’esperimento
In un primo momento i ricercatori hanno cercato di comprendere se i delfini fossero in grado di indentificare l’urina nell’acqua; successivamente il team ha verificato la presenza di eventuali variazioni nelle reazioni degli animali all’acqua ghiacciata e all’urina. Ed infine, se i delfini rispondessero in maniera diversa all’urina familiare rispetto a quella di sconosciuti. I ricercatori sapevano quali cetacei si conoscessero tra di loro, avendo identificato quelli che avevano vissuto insieme.
Dall’indagine è emerso che gli animali trascorrevano più tempo ad esaminare l’urina familiare rispetto a quella sconosciuta. Se per la sostanza dei familiari i cetacei si soffermavano anche per 20 secondi, per quella dei delfini sconosciuti, il tempo dell’esame era equivalente a quello impiegato per l’acqua ghiacciata. Jason Bruck ha tenuto a precisare: “I delfini erano molto partecipativi. Di solito i delfini si annoiano con i miei esperimenti, ma in questo caso stavamo lavorando a qualcosa che fa parte del loro mondo“.