L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) chiede al Governo di valutare l’impugnazione della legge Valorizzazione della cultura e della tradizione lombarda dello spiedo bresciano di altri preparati a base di selvaggina approvata in questi giorni dal Consiglio della Regione Lombardia. Una legge a favore della caccia, ma che è una grande minaccia alle biodiversità della provincia di Brescia.
L’Oipa torna a fare una richiesta a gran voce per la salvaguardia delle biodiversità, questa volta in territorio bresciano. Da tempo, infatti, l’Organizzazione internazionale protezione animali chiede al governo d’impugnare la legge sullo “spiedo bresciano“. Per salvaguardare la tradizione dei piatti tipici di Brescia si rischierebbe, infatti, di incentivare una grande minaccia verso le biodiversità.
L’Organizzazione internazionale protezione animali la definisce una “legge-marchetta” che incentiva la lobby dei cacciatori e della filiera agroalimentare, nel settore della ristorazione. Eppure, si tratta di un attacco eclatante alle biodiversità. L’Oipa, per questo motivo, ha chiesto al governo di intervenire al più presto sulla legge.
L’Organizzazione internazionale protezione animali ha chiesto in questi giorni al governo l’impugnazione della legge volta a valorizzare la cultura lombarda a i suoi piatti tipici, come lo “spiedo bresciano”. “Chiediamo di valutare la possibilità di promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Consulta poiché riteniamo si tratti una legge che lede il diritto alla salute dei cittadini”, ha spiegato il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto.
Secondo l’Oipa, infatti, si tratta di una “legge-marchetta” tutta volta completamente a favore della lobby della caccia, che allo stesso tempo lede in maniera indelebile la salvaguardia delle biodiversità del nostro territorio. “I cacciatori potranno cedere a titolo gratuito a ristoranti e a sagre fino a 150 capi all’anno di selvaggina. Da utilizzare per la preparazione dello spiedo bresciano e altri piatti tradizionali lombardi”, ha continuato il presidente dell’Oipa.
Non solo un problema per la salvaguardia delle biodiversità del mondo animale, ma anche dal punto di vista sanitario. “Dalla doppietta al ristoratore, chi controllerà gli animali ceduti dal punto di vista sanitario?”, ha fatto una giusta osservazione Massimo Comparotto. “Questa legge, che consentirà ai ristoranti di offrire ai clienti alcuni piatti tradizionali a base di piccoli uccelli come la polenta e osei e lo spiedo bresciano, va contro la crescente sensibilità dell’opinione pubblica. Chi ha voluto questa legge, per una manciata di voti, mortifica l’ambiente e la biodiversità e chi li rispetta“, conclude il presidente dell’Oipa. E ancora una volta questa organizzazione si fa portavoce della salvaguardia dell’ambiente e delle biodiversità del nostro territorio. Nella speranza che anche quest’ultimo appello venga ascoltato e la caccia contenuta.
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