Non si ferma l’emergenza peste suina nella Capitale. È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale di sabato 21 maggio l’ordinanza del commissario straordinario per l’emergenza peste suina. Angelo Ferrari: Misure di controllo e prevenzione della peste suina africana nella Regione Lazio.
L’ordinanza pubblica dello scorso 21 maggio pubblicata in Gazzetta Ufficiale in relazione alla peste suina potrebbe essere impugnata poiché metterebbe a rischio la salute. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che evidenzia come nell’art. 3 sia previsto che i cinghiali abbattuti zona confinante con la zona infetta, con le modalità che saranno stabilite entro 30 giorni, possano finire nel piatto. “I capi cacciati possono essere destinati all’autoconsumo esclusivamente all’interno della stessa zona di attenzione e solo se risultati negativi ai test di laboratorio per ricerca del virus Psa”. L’Oipa esaminerà a fondo il provvedimento appena pubblicato per valutarne l’impugnazione.
La delegata dell’Organizzazione internazionale protezione animali di Roma commenta l’ordinanza pubblicata in Gazzetta Ufficiale. “Non solo si apre la caccia al cinghiale fuori stagione alle porte di Roma, ma si consente anche di farne carne da macello per trasformarla in salsicce e bistecche”. Aggiunge Rita Corboli. “Per sei esemplari trovati positivi al virus della peste suina, non pericolosa per l’uomo, si farà strage. Prima ripopolano a uso e consumo dei cacciatori, poi decidono il ‘depopolamento’ sulla pelle di esseri senzienti senza considerare misure alternative”.
L’Oipa ricorda che un parere chiesto agli esperti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) afferma realtà ben precisa. “La caccia non è uno strumento efficace per ridurre le dimensioni della popolazione di cinghiali selvatici in Europa”. Inoltre l’Ispra nelle sue indicazioni aggiunge che è importante sospendere qualsiasi tipo di attività venatoria nella zona infetta da Peste suina africana. Questo perché si tratta di attività che comportano un duplice rischio: la movimentazione di cinghiali potenzialmente infetti sul territorio, soprattutto conseguente al ricorso di tecniche che utilizzano i cani. La diffusione involontaria del virus attraverso calzature, indumenti, attrezzature e veicoli.
Prima che arrivasse l’ordinanza del commissario straordinario è intervenuto il ministro della salute Roberto Speranza precisando l’esistenza di un coordinamento tra ministero e regione. “C’è un lavoro in corso molto costante, in coordinamento tra il ministero della Salute, la regione Lazio e il commissario – ha dichiarato il ministro – Sicuramente nelle prossime ore verranno assunte ulteriori decisioni, c’è un’ordinanza in arrivo”.
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