Vengono definiti ‘fossili viventi’ e si tratta dei pesci più rari degli abissi; si chiamano celacanti e possono vivere anche oltre un secolo. Assomigliano ai loro preistorici antenati e si caratterizzano per avere il metabolismo più lento del mondo marino.
I celacanti sono considerati fossili viventi per la loro incredibile somiglianza con i loro antenati; si tratta di pesci che sono rimasti, infatti, praticamente immutati negli anni. Tra le loro caratteristiche particolari, oltre al fatto di riuscire a vivere anche un secolo, un metabolismo molto lento.
Si tratta di creature estremamente singolari ed enigmatiche; sono pesci rari dotati di caratteristiche uniche che li rendono sorprendentemente affascinanti. A rivelare alcune curiosità sui celacanti un recente studio pubblicato su Current Biology.
Secondo uno studio pubblicato su Current Biology, i celacanti possono vivere fino a cento anni; queste creature, definite ‘fossili viventi‘ per l’estrema somiglianza con i loro antenati, diventano adulti oltre la nostra mezza età e le loro gravidanze durano 5 anni. Si tratta di animali considerati estinti da oltre 65 milioni di anni; infatti, quando nel 1938 ne fu scoperto un esemplare al largo della costa orientale africana, si trattò di un evento estremamente raro. A questo primo ritrovamento ne sono seguiti altri di una specie diversa al largo dell’Indonesia.
Apparentemente appaiono molto simili agli antenati del Cretaceo; il pesce abissale fu soprannominato ‘fossile vivente’ e si riteneva che la sua evoluzione genetica fosse avvenuta molto lentamente. Anche se non tutti sono d’accordo con questa teoria, c’è qualcosa su cui tutti concordano: la longevità di questi animali. Attraverso uno studio, infatti, è stato possibile comprendere, tramite le scaglie di questi pesci, la loro età; un po’ come avviene per gli anelli degli alberi. I circoli sulle scaglie, corrispondenti a periodi di accrescimento, hanno dimostrato che alcuni esemplari hanno superato anche il secolo d’età.
Oltre alla longevità questi animali si caratterizzano anche per una caratteristica altrettanto singolare che si lega alla gestazione. Dallo studio effettuato, infatti, gli embrioni analizzati avevano entrambi 5 anni; come si legge su Focus, a tal proposito: “Calcolando a ritroso la durata della gestazione, basandosi sulle dimensioni e sulle scaglie dei pesci alla nascita, si è arrivati alla stessa durata di tempo“. La ricerca avrebbe rivelato che le madri tengono gli embrioni nel loro corpo per 5 anni prima di metterli al mondo.
Anche il raggiungimento dell’età adulta arriva tardi per questi pesci. Kélig Mahé, ricercatore capo dell’Institut Français de Recherche pour l’Exploitation de la Mer di Boulogne-sur-mer, Francia, ha dichiarato, a tal proposito: “Una delle più lente, o forse la più lenta, storia di vita tra i pesci marini, vicina a quella degli squali abissali“. In conclusione si tratta di pesci anche poco fecondi e molto vulnerabili a fattori di origine antropica. Questa scoperta, infatti, potrebbe aiutare a conservare la specie e tutelarla dal rischio estinzione.
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