Secondo gli ultimi accertamenti derivati dagli esami zooprofilattici del Lazio, la peste suina avrebbe colpito anche i cinghiali ‘romani’. Una situazione che genera l’allerta generale per via del numero corposo di ungulati avvistati, continuamente, nelle strade della Capitale.
Si tratta della peste suina africana (conosciuta anche Psa) e, secondo gli esami effettuati dall’istituto di zooprofilassi del Lazio, avrebbe raggiunto anche i cinghiali che abitano nella Capitale; la malattia virale avrebbe, dunque, superato i confini già circoscritti.
Dato il numero sempre più corposo di ungulati avvistati a Roma, la situazione è descritta come allarmante; la Coldiretti è tornata a chiedere un intervento immediato del contenimento dei cinghiali che, attualmente, hanno invaso le campagne fino ad arrivare in città.
Il primo caso di peste suina a Roma avrebbe fatto scattare l’allarme nazionale. Secondo quanto scrive Ansa a riportare il fatto il commissario straordinario per l’emergenza, Angelo Ferrari. Dopo gli esami effettuali dall’istituto zooprofilattico del Lazio, la situazione sarebbe confermata; ne deriva che l’emergenza, finora circoscritta nei territori della provincia di Genova, in direzione del Piemonte fino a Serravalle Scrivia (Alessandria), adesso si sia diffusa. La presenza dei cinghiali nella Capitale non è un fenomeno nuovo; lo stato di allerta, infatti, è stato lanciato più volte per cercare di garantire l’incolumità delle persone e degli ungulati. Tuttavia, questo nuovo allarme spinge la Coldiretti a richiedere che il contenimento della popolazione dei cinghiali avvenga in maniera immediata.
Secondo quanto si legge su Ansa, Coldiretti avrebbe affermato: “Serve responsabilità delle Istituzioni per un intervento immediato al contenimento della popolazione dei cinghiali; che hanno invaso campagne e città fino alla Capitale con danni economici per gli allevatori e rischi per la sicurezza dei cittadini“. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, avrebbe precisato: “Siamo infatti costretti ad affrontare una grave emergenza sanitaria perché è mancata l’azione di prevenzione – e prosegue – in Italia di più di 2,3 milioni di esemplari, arrivati numerosi anche nella Capitale“.
Secondo la Coldiretti, la presenza di cinghiali nella Capitale rappresenta un fenomeno grave da diversi punti di vista; oggi, la paura che si posso generare una forma di epidemia diffusa ha accentuato l’allarme. La peste suina può colpire, infatti, sia maiali che cinghiali; si tratta di una malattia virale molto contagiosa e, spesso, letale. Tuttavia, dunque, anche se non rappresenta un rischio per l’uomo, potrebbe decimare la popolazione in maniera grave; compresi gli animali degli allevamenti.
Secondo quanto riporta ancora Ansa, Cia-Agricoltori italiani avrebbe affermato che il caso di peste suina a Roma, sposta l’allarme ad emergenza nazionale. “Questa emergenza era già stata preannunciata per il proliferare indisturbato dei cinghiali in tutta Italia e per l’assenza di una legge adeguata di gestione della fauna selvatica“; afferma il presidente nazionale, Dino Scanavino. Dopo la notizia del primo caso di cinghiale infetto, la richiesta è che il contenimento arrivi in maniera rapida (e con ogni mezzo); e che le condizioni di monitoraggio siano più efficaci.
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