Accertato il caso di un’aquila dalla coda bianca morta per avvelenamento; si tratta di un esemplare raro appartenente ad una specie a rischio estinzione. L’episodio verificatosi nel West Sussex ha messo in allarme, ancora una volta, gli ambientalisti e chiunque si batte per la conservazione e la tutela della fauna selvatica.
Un nuovo drammatico episodio dimostra i rischi a cui vanno incontro diverse specie protette a rischio estinzione. Il caso, accertato solo in questi giorni, farebbe riferimento all’ottobre del 2021; quando un rarissimo esemplare di aquila dalla coda bianca era stato trovato senza vita.
A confermare l’ipotesi dell’avvelenamento un rapporto di laboratorio che descrive nel dettaglio le cause di decesso del maestoso esemplare dei cieli. Ad aggravare la situazione il fatto che le analisi condotte sull’aquila dimostrerebbero che ad uccidere il rapace sarebbe stato un pesticida molto pericoloso anche per l’uomo.
Il pesticida letale
Alla morte dell’aquila dalla coda bianca sembra si aggiungano anche diversi decessi di altri animali collegati all’ingerimento di un pesticida illegale. Letale anche per l’uomo, il veleno che ha ucciso il raro esemplare di rapace del mare pare abbia tra le sue vittime anche una poiana ed un cane. Sono diverse le cause che minacciano specie a rischio estinzione e appartenenti alla fauna selvatica (compresa quella protetta); questo drammatico caso dimostra come alle minacce già esistenti se ne aggiungano delle altre.
Il pesticida incriminato, secondo le indagini di laboratorio, sarebbe un veleno vietato pericoloso anche per l’uomo. Tuttavia pare che, attualmente, le autorità locali del Sussex non hanno emesso nessun avvertimento in merito al rischio di imbattersi con queste sostanze fatali. La morte dell’aquila di mare arriva proprio quando la preoccupazione per la conservazione della fauna locale è sempre più crescente; il bracconaggio e altri crimini, infatti, continuano a mettere in serio pericolo specie che rischiano di scomparire per sempre.
L’aquila di mare
Secondo quanto si apprende dalla stampa locale, le aquile di mare (o dalla coda bianca) sarebbero state reintrodotte nell’isola di Wight come parte di un programma di ricostruzione della fauna; si tratta di esemplari tanto maestosi quanto rari. I più grandi rapaci del Regno Unito, rivelatosi un’attrazione per i turisti e per chi ha alimentato un interesse per il mondo naturale.
In risposta all’ondata di (presunti o intenzionali) avvelenamenti, il presentatore e attivista per la fauna selvatica Chris Packham ha dichiarato al The Independent: “Sebbene ci sia stata molta attenzione sull’impatto dannoso sull’ambiente delle tenute di caccia ai galli cedroni, forse ‘noi’ abbiamo distolto gli occhi da quello che accade in pianura“. Come ha aggiunto ancora il presentatore: “L’incidente all’aquila dalla coda bianca ha attirato l’attenzione su quest’area. Le persone hanno iniziato a guardare in modo più critico a ciò che sta accadendo e quasi immediatamente abbiamo assistito a significative ondate di avvelenamento“.
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