Al Museo di Storia Naturale Craveri, nel centro storico di Bra, un’esposizione di ‘animali fantastici’; creature meravigliose scoperte grazie all’esplorazione dei fratelli Federico ed Ettore Craveri che partirono per il Messico nella prima metà dell’Ottocento.
11 sale, dedicate a coloro che amano la scienza ma non solo; un’esperienza che potrebbe affascinare, famiglie e bambini. Ciascuno dei visitatori potrà potenzialmente immergersi nel fascino della natura alla scoperta di questi incredibili ‘animali fantastici’. Un’esposizione composta da fossili, minerali, piante, animali e soprattutto uccelli.
Viaggi avventurosi alla volta del Messico che riportarono a Bra moltissimo materiale da studiare; oggi questo materiale trova posto nel Museo di Storia Naturale Craveri e da spazio ad animali fantastici di ogni specie e dalla caratteristiche inimmaginabili.
Dai suoi viaggi avventurosi, Federico Craveri spedì e riportò a Bra tantissimo materiale da studiare; fossili, minerali, uccelli, rettili, anfibi, farfalle, mammiferi trovano spazio nel museo che egli stesso iniziò ad allestire. Come spiega la nota che diffonde le meraviglie che si trovano all’interno del museo di Bra: “Visitare il museo è un viaggio che parte dalla sala storica“. Prima di immergersi tra la natura e gli animali, infatti, i visitatori potranno ammirare il modellino della nave che Federico Craveri condusse nell’esplorazione delle coste della Bassa California; il suo binocolo, il suo sestante, i suo strumenti scientifici. E per finire le sue ricerche e le sue invenzioni realizzate dopo il rientro in patria.
Si passa poi ai fossili della Sala di Scienza della Terra; questi “Raccontano di un tempo lontanissimo nel quale buona parte del Piemonte era ricoperto dal mare“. Si trovano oltre 100 reperti tra i quali spiccano i resti del cranio e una costola appartenenti al Sirenio di Bra; l’ultimo dugongo vissuto nel Mediterraneo e ormai estinto da 3 milioni di anni. “Il museo custodisce animali di un mondo tutto da esplorare, quello che si svelava agli occhi dei pochi esploratori temerari che nell’Ottocento partivano per studiarlo“.
Alle collezioni create dai fratelli Craveri e provenienti dall’America, si sono aggiunte nel tempo anche altri animali provenienti dagli altri continenti. Le creature meravigliose sono le grandi protagoniste di questa collezione; grandi mammiferi, come tigre, puma, orso, canguro, formichiere, ed uccelli esotici, come struzzi, tucani, pappagalli, colibrì; e poi ancora coccodrilli, serpenti, scorpioni, farfalle. Sono centinaia gli animali conservati al museo che affascinano i visitatori e li guidano in: “Un percorso che unisce lo stupore alla didattica“.
Tra le sale, sicuramente, la più imperdibile è quella degli Uccelli Europei; in essa sono esposti circa 300 esemplari dei quali è possibile ascoltare il canto: dal gufo reale al pulcinella di mare. Si passa poi alla Sala degli Habitat dei Braidese; qui 4 diorami ricostruiscono la fauna e la flora degli ambienti naturali del circondario. Diorami che, all’ombra di salici, querce, castagni e pini silvestri, ospitano cinghiali, caprioli, volpi, tassi, nutrie, aironi, poiane, salamandre, libellule e molte altre specie, anche in via d’estinzione.
Il Museo Craveri, inoltre, da qualche mese ha messo a disposizione dei visitatori un gioco gratuito da scaricare tramite QR code su tablet e smartphone; con questo gioco, passando di sala in sala, si potrà rispondere a domande e cercare oggetti. In più, attraverso una nuova estensione della app, grazie al QR code sarà anche possibile usufruire gratuitamente di un’audioguida in tre lingue (IT, ENG, DH) che permetterà di ascoltare le informazioni direttamente dal proprio cellulare in modalità privata o in audio diffuso in condivisione con amici e famiglia. Il museo dispone anche di un laboratorio didattico, nel quale vengono organizzate attività per le scuole e per le famiglie e di un bel giardino che al suo interno, in un’apposita serra, ospita una ricca collezione di piante grasse, che prende origine proprio da alcuni cactus e fichi d’India riportati a Bra dal Messico da Federico Craveri.
Come molti naturalisti dell’800, Federico Craveri, oltre che per l’esplorazione, era interessato a molte delle discipline scientifiche che studiano il mondo della natura. Fu chimico, geologo, alpinista, botanico e zoologo, ma soprattutto fu uno dei primi meteorologi italiani. La sua collezione d’erbario, insieme alle altre conservate nel museo, è oggi iscritta nell’Index Herbariorum del New York Botanical Garden, indice mondiale che raggruppa le collezioni botaniche di pregio, accessibili agli studiosi e ai ricercatori. “Il Museo Craveri è il racconto di tutti questi mondi meravigliosi“.
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