La Provincia autonoma di Trento aveva esposto ricorso contro le associazioni animaliste che si opponevo all’abbattimento di orsi; finalmente il Consiglio di Stato si espresso in merito alla questione, fornendo una sentenza che disciplina la gestione dei grandi mammiferi.
Depositata il 17 marzo del 2022 è arrivata la sentenza da parte del Consiglio di Stato in merito alla richiesta della Provincia autonoma di Trento di poter autorizzare l’abbattimento di orsi. Tale questione era scaturita dopo le proteste da parte del WWF e di altre associazioni animaliste che si opponevano all’uccisione dei grandi mammiferi.
La proposta degli animalisti era quella di procedere con misure diverse per contenere gli animali e allo stesso tempo tutelare loro e le persone. Il Consiglio di Stato si è espresso in merito: rigettando innanzitutto il ricorso della Provincia autonoma di Trento; ma anche spiegando i parametri di gestione degli orsi che si avvicinano alle città.
Sono diversi i casi in cui i centri abitati si trovano a contatto con le creature selvatiche; in certi contesti la situazione potrebbe risultare degenerante. Per questo alcune Regioni tentano di trovare misure anche in maniera indipendente. Considerata la presenza non sottovaluta di orsi in Trentino, la Provincia autonoma di Trento aveva chiesto di poter gestire in maniera autonoma i grandi mammiferi; ma il Consiglio di Stato ha rifiutato tale appello. La sentenza del Tar, infatti, boccia l’attribuzione al Presidente della Provincia la competenza ad autorizzare la cattura e l’uccisione degli orsi; competenza che se attribuita si discosterebbe dai principi di gradualità e proporzionalità delle misure previste dalla direttiva Habitat. I giudici hanno sentenziato che un unico episodio di contatto o aggressione non può essere rilevante per consentire l’abbattimento dell’animale.
Prima di procedere con qualsiasi misura i giudici hanno specificato quanto sia necessario verificare l’identità dell’animale, verificare le condizioni in cui l’episodio è avvenuto; ma soprattutto, è fondamentale contestualizzare ogni singolo intervento. In merito agli orsi considerati ‘problematici‘, invece, la sentenza specifica che, pur non escludendo la possibilità d’intervento, risulta indispensabile, oltre che una valutazione accurata, rispettare i limiti citati e motivare l’urgenza.
Dopo la sentenza che disciplina le norme per l’abbattimento degli orsi in Trentino, il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha commentato con un certo disappunto. Il Presidente considera sottovalutato il problema reale e teme che solo difronte ad un’aggressione i magistrati e la legislatura possano accorgersi dell’emergenza. Tuttavia, di risposta arriva anche il commento delle associazioni animaliste che, di contro, esprimono la loro soddisfazione.
Tra tutte, anche le associazioni Lega Nazionale per la Difesa del Cane (Lndc) e WWF Italia si sono espresse in merito alla questione. La speranza è che, dopo la sentenza, la Provincia autonoma di Trento si dissuada definitivamente dall’idea di trattare gli orsi solo come animali pericolosi; dalle associazioni auspicano, inoltre, che in Trentino, così come in altre Regioni, rimanga l’obiettivo di rispettare la legge e la Costituzione che tutela gli animali. La presenza delle creature selvatiche nei centri abitati va, certamente, gestita; ma occorre trovare le misure adeguate e non quelle più drastiche e, spesso, anticostituzionali.
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