L’arrivo della primavera è il periodo in cui molti proprietari di cani cercano di correre al riparo per proteggere i pets dalla Leishmaniosi. Proprio per offrire un supporto efficace a questa situazione, il laboratorio di analisi veterinarie MYLAV fornisce alcune risposte alle domande più frequenti su questa malattia che colpisce i quattro zampe.
I mesi di marzo e aprile, e quindi nel pieno della primavera, sono il periodo in cui i proprietari di cani si preoccupano in maniera più allarmante del rischio di Leishmaniosi nei loro pets. La Leishmania infantum, infatti, è un parassita dei Flebotomi (pappataci) che può colpire diversi mammiferi (uomo compreso); il fatto che proprio questa stagione risulta più a rischio, deriva dal fatto che i pappataci sono insetti ematofagi che prediligono le ore crepuscolari e notturne per cibarsi, così come i mesi caldi, l’umidità e le zone non ventilate.
Il laboratorio di analisi veterinarie MYLAV, insieme al supporto del Dott. Luigi Venco (Med. Vet. Specialista in Clinica dei Piccoli Animali), ha voluto fare il punto su questa problematica, rispondendo ad alcune delle domande più frequenti che riguardano la Leishmaniosi.
Il benessere degli animali al primo posto
Prendersi cura del benessere dei propri amici a quattro zampe dovrebbe essere il punto di partenza di ogni persona che sceglie di far entrare un membro peloso nella famiglia. Tante volte, però, l’assenza di conoscenze specifiche potrebbe mettere a rischio o in allarme sia il proprietario che l’animale; per questo motivo, MYLAV, servendosi del supporto di medici e specialisti, fornisce spesso consigli utili per affrontare situazioni cliniche che riguardano gli animali.
In quest’occasione il laboratorio di analisi veterinarie ha deciso di rispondere ad alcune domande frequenti sul tema della Leishmaniosi. Grazie al supporto del Dott. Luigi Venco, Med. Vet. Specialista in Clinica dei Piccoli Animali, di seguito le risposte fornite da MYLAV che sono state riportate nel comunicato ufficiale diffuso dal laboratorio.
Le domande sulla Leishmaniosi a cui risponde MYLAV
1) Come scopro se un cane è infetto? Quali sono i sintomi? Se il cane non ha sintomi, come faccio a scoprire che è malato? La diagnosi di Leishmaniosi è una diagnosi prettamente di laboratorio che deve essere effettuata dal medico veterinario con esami indiretti (titolazione anticorpale) e diretti (volti a evidenziare la presenza del parassita) spesso in associazione. L’infezione precede di mesi l’eventuale comparsa di sintomi per cui nelle zone a rischio è consigliabile effettuare screening annuali, pur considerando che nessun tipo di esame può dare la certezza che un cane non sia infetto. I sintomi quando presenti possono essere cutanei (perdita di pelo, specie nelle zone della testa, croste ai padiglioni auricolari) o sistemi come epistassi, patologie oculari, aumento della sete e perdita dell’appetito.
2) Si può ammalare l’uomo se al suo cane è stata diagnosticata la Leishmaniosi? L’uomo può essere infettato da Leishmania infantum ma il contagio non è diretto ma causato dalla puntura dei flebotomi (pappataci). Avere un cane affetto da leishmaniosi – se trattato su consiglio del medico veterinario con farmaci che impediscano la puntura del pappataci (piretroidi) e che provochino la loro morte dopo la puntura (isoxazoline) – non è assolutamente un fattore di rischio per la famiglia.
3) Si sa che è una malattia per la quale si deve stare in cura tutta la vita. Ma ci sono casi dimostrati in cui il cane è guarito? La guarigione per quanto improbabile è teoricamente possibile. Dal momento però che non esistono esami che possano accertare la guarigione o la negatività parassitologica è impossibile comunque avere certezze.
4) Che aspettativa di vita ha un cane affetto da Leishmania? Il tutto dipende dal suo status immunitario (componente cellulo-mediata Th1) e dalle eventuali terapie. Può essere assolutamente normale così come di pochi mesi.
5) Di cosa può morire un cane affetto da Leishmania? Trattandosi di una malattia sistemica le complicanze possono essere molteplici. L’organo più bersagliato solitamente è il rene. L’eccessiva produzione di anticorpi porta nella maggior parte dei casi a insufficienza renale cronica.
Rischi pe altri animali e bambini
6) Se ho altri cani in casa (o gatti, o animali più in generale), questi sono a rischio? Sì, perché frequentando lo stesso ambiente sono ugualmente esposti alla puntura dei flebotomi (pappataci) a meno che vivano esclusivamente in casa o comunque non escano assolutamente dal crepuscolo all’alba.
7) Quali sono le zone d’Italia più a rischio? Esistono invece regioni a rischio zero? E com’è la situazione al dì fuori dell’Italia? Il Centro-Sud Italia, le zone litoranee e le colline appenniniche sono le zone a più elevata endemia, ma ad oggi possiamo dire che nessuna zona d’Italia può essere considerata a rischio zero. In Europa tutti i paesi del bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia sono considerati ad alta endemia. Nel centro nord Europa la malattia può essere presente ma con modalità di trasmissione diverse (venerea, trasfusioni di sangue materno-fetale) mancando il vettore del parassita.
8) I bambini corrono maggiori rischi? Nell’uomo colpito da Leishmania infantum nella maggior parte dei casi le lesioni si limitano alla cute e sono localizzate e rispondono bene alla terapia. Nei soggetti immunodepressi (infezioni da HIV, chemioterapie, terapie immunosoppressive) non si possono però escludere forme sistemiche indipendentemente dall’età.
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