Juan Carrito, la storia dell’orso catturato: WWF contrario a questa decisione

Una storia controversa quella dell’orso marsicano Juan Carrito, noto anche come M20; catturato si trova, al momento, nell’area faunistica di Palena, in provincia di Chieti. Tuttavia gli ambientalisti, tra cui anche i rappresentati del WWF, non si trovano concordi con questa decisione. 

Secondo quanto si apprende, la cattura dell’orso marsicano Juan Carrito sembrerebbe essere risultata necessaria a seguito di una fase emergenziale. L’esemplare è stato preso dal Parco Nazionale della Maiella a supporto della Regione Abruzzo e in collaborazione con i Carabinieri Forestali.

Attualmente spostato nell’area faunistica di Palena, per gli ambientalisti, in primis il WWF, si è trattata di una decisione drastica; questa scelta potrebbe mettere a rischio la conservazione della specie, sostengono dall’associazione. Una vita fuori dall’ambiente naturale, infatti, potrebbe modificare abitudini fondamentali dell’animale.

La cattura dell’orso

A causa di una situazione emergenziale che ha condotto all’allontanamento dell’esemplare di orso M20 dal centro abitato di Roccaraso, in provincia de L’Aquila, la cattura del marsicano è risultata una misura necessaria. Condotto nell’area faunistica di Palena, Juan Carrito sarà  monitorato tutto il giorno grazie a un sistema di video-sorveglianza apposito; l’orso non avrà alcun contatto con le persone, tranne che con gli addetti che si preoccuperanno di cibarlo. L’Ente Parco tiene a chiarire che la permanenza dell’orso nella struttura sarà momentanea, prima di reintrodurlo in natura.

orso M20

Per troppo tempo si era nutrito di rifiuti; la scelta di catturarlo sembra risultata necessaria proprio per il suo bene: per allontanarlo dai centri abitati e dalle cattive abitudini alimentari intraprese. Benché l’obiettivo del parco faunistico è quello di portare l’orso presto in libertà, gli ambientalisti non sono completamente concordi con la decisione presa.

Le perplessità degli animalisti

Secondo quanto si legge su La Zampa, Dante Caserta, vicepresidente WWF Italia sarebbe intervenuto sulla questione dichiarando: “L’orso o lo vogliamo o non lo vogliamo, se diciamo di volerlo, allora dobbiamo fare di tutto perché possa frequentare in maniera sicura e naturale i nostri territori; senza farne un animale da circo attratto nei paesi affinché i turisti possano fotografarlo con i telefoni“. L’orso marsicano è una specie molto rara; presente solo in questo territorio con circa sessanta esemplari, perderne anche solo uno sarebbe un serio rischio per la conservazione della specie.

Orso

Allontanare l’orso dal suo ambiente naturale è stata forse una misura estrema, per gli ambientalisti; Caserta ha spiegato: “Sicuramente va dato al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise di aver messo in atto uno sforzo notevole atto seguire Juan Carrito, con la collaborazione con enti come il Parco Nazionale della Maiella, per evitare la sua cattura: a tutti i veterinari, guardia-parco, Carabinieri-forestali va un grande ringraziamento. Ma sono le attività quelle gestionali e di prevenzione che si manca di svolgere nelle aree interessate dalla Roccaraso. Abbiamo visto comportamenti sbagliati che non hanno fatto altro che rendere sempre sicuro Juan Carrito. La mancanza di misure di prevenzione basilari come i cassonetti anti-orso, il abbandono di cibo in strada, il continuo rincorrere l’orso anche con cani a seguito sono comportamenti che da anni si raccomanda di evitare e che invece si sono ripetuti per mesi senza nessuna sanzione“. Tutto questo ha portato ad una conseguenza che poteva essere evitata solo con la prevenzione.

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