Leoni, ma non solo, allevati solo per compiacere i cacciatori che ne faranno un trofeo da esibire nelle loro case. L’Italia prova a dire stop; con una Proposta di Legge che arriva alla Camera, il nostro Paese chiede che venga ufficialmente vietata l’importazione e l’esportazione di parti di fauna selvatica protetta.
Si chiama ‘canned hunting‘ ed è una delle pratiche più condannate dagli animalisti; si potrebbe definire un’evoluzione catastrofica del safari. Leoni, ma anche altri animali appartenenti a specie selvatiche, vengono allevati in cattività solo per essere poi posti alla mercé dei cacciatori che, cogliendoli di sorpresa, ne faranno trofei.
L’Italia ha deciso di opporsi a questa pratica con una Proposta di Legge giunta alla Camera; in questa si chiede il divieto ufficiale di importazione ed esportazione di parti di animali selvatici. Norma che se diventasse effettiva prevedrebbe anche importanti sanzioni.
Arriva proprio in concomitanza con la Giornata Mondiale della Fauna Selvatica la Proposta di Legge alla Camera italiana; Proposta che mira a tutelare tutte le specie che, come i leoni, sono vittime innocenti della pratica del ‘canned hunting‘; azione assolutamente legale in molte parti del mondo ma che pare la manifestazione di una crudeltà atroce. Gli animali, infatti, sono cresciuti in cattività con l’unico scopo di trasformarsi in trofei per i cacciatori che li colpiranno a loro insaputa; fatti avvicinare apposta alle recinzioni con stratagemmi, questi animali non hanno sviluppato l’istinto a proteggersi dagli agguati e così finiscono prede innocenti di un cacciatore che esibirà fiero la foto del suo scalpo.
Una pratica che fa rabbrividire, ma che rischia oltretutto di mettere in serio pericolo la fauna selvatica protetta. Sono diversi i video che testimoniano quanto questa pratica sia diffusa; e, purtroppo, pare vanti diversi estimatori in tutto il mondo. L’Italia, però, potrebbe dire definitivamente basta a questo fenomeno.
Dalla Proposta di Legge avanzata nei giorni scorsi, l’Italia potrebbe porre un freno notevole all’importazione ed esportazione di trofei animali, provenienti da specie protette. Pene che prevedono, in caso di violazione, un’ammenda fino a 200 mila euro (e 300 mila in caso di recidiva) e l’arresto fino a tre anni. Second quanto si apprende, i trofei sequestrati verrebbero distrutti oppure, dopo l’approvazione del Cites, utilizzati per scopi didattici. Oggi, in Italia, l’importazione dei trofei di caccia è legale; ma la Proposta di Legge mira a tutelare la biodiversità e garantire che non si compiano violenze sugli animali.
La legge si andrebbe ad allineare alle norme già esistenti nel nostro Paese che tutelano i diritti degli animali di ogni specie. Come si legge sul Corriere i dati diffusi da Humane Society International, evidenziano come l’Unione Europea sia il secondo principale importatore di trofei da caccia. In conclusione è importante evidenziare, come spiega Audrey Delsink, direttore Wildlife per Hsi Africa: “È dimostrato come la caccia al trofeo metta a rischio la conservazione delle specie. Impatta negativamente sulla dinamica della popolazione, diminuendo i tassi di concepimento, riducendo la sopravvivenza dei cuccioli e degli adulti e aumentando la mortalità in specie come leoni, leopardi e puma, solo per citarne alcuni“.
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