Il Mistero della Salute italiano attua la deroga alle normative dell’Unione Europea e apre le porte ai cittadini ucraini con animali. L’Italia ha deciso, in questa situazione di emergenza estrema, di adattarsi a Polonia, Ungheria e Slovacchia che hanno già accettato di aprire le frontiere anche agli animali domestici insieme ai loro proprietari in fuga dalla guerra.
La situazione drammatica che sta colpendo l’Ucraina ha portato molti degli stati limitrofi al paese sotto attacco a prorogare le normative ed accettare animali domestici, anche senza certificazione. I cittadini ucraini proprietari di gatti, cani o altri animali da compagnia, da ora, saranno accolti anche in Italia; il Ministro della Salute Roberto Speranza ha, infatti, autorizzato il loro accesso nel nostro Paese.
L’importante decisione presa dall’Italia va incontro a tutti coloro che, costretti a lasciare il loro paese a causa dell’invasione russa, non vogliono però abbandonare i loro animali. Come il nostro Paese anche la Polonia, Ungheria, Romania e Slovacchia avevano compiuto tale decisione.
L’Unione Europea regola, attraverso norme, gli spostamenti degli animali domestici; ma considerati i drammatici sviluppi della situazione in Ucraina, la Commissione dell’Unione Europea ha deciso di porre una deroga alle condizioni previste. L’articolo 32 del regolamento Ue 576/2013, infatti, prevede che gli animali da compagnia possono transitare tra gli stati membri solo con previa richiesta di autorizzazione da parte del proprietario; lo stato di destinazione può consentire lo spostamento solo dopo aver approvato la richiesta da parte del proprietario. Tuttavia, la Commissione Europea ha indicato agli Stati Membri di autorizzare l’ingresso con gli animali anche senza suddetta preventiva richiesta di autorizzazione; questo considerata la drammatica situazione.
Dopo Polonia, Ungheria, Romania e Slovenia anche il Ministero della Salute Italiano ha fatto sapere che accetterà gli animali che accompagnano i cittadini ucraini; anche senza una previa autorizzazione formale. Il Ministero ha chiesto ai Paesi Membri, nel caso di controlli effettuati alle frontiere, di comunicare la tipologia di animali; oltre al numero, l’identificazione dei pets qualora sia possibile, il nome del proprietario e l’indirizzo di destinazione, tutto all’indirizzo e-mail UA-pets@sanita.it.
Le comunicazioni alle frontiere potranno permettere al Ministero della Salute di informare i servizi veterinari in merito all’introduzione di animali non conformi. Oltre alla richiesta dell’Oipa che aveva accolto l’appello della direttrice del rifugio comunale di Kiev, Natalia Mazur, anche Patrizia Prestipino, deputata del Partito Democratico, aveva presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute in merito alla suddetta questione. Come si legge su La Zampa, la deputata aveva chiesto che l’Italia si adeguasse agli altri paesi; dopo la decisione del Ministro Speranza, ha infatti affermato: “A nome del Pd, e di tutti coloro che amano gli animali, il ministro Speranza; che sapevo sensibile su questo tema, per la prontezza e la generosità con la quale è intervenuto sulla delicata questione degli animali domestici portati dai profughi ucraini che stanno scappando dalla guerra“.
Come ha specificato anche Patrizia Prestipino, i cittadini ucraini rischiavano di dover abbandonare i loro animali sprovvisti di passaporto europeo. Conclude la deputata: “Le disposizioni inviate dal Ministero della Salute di procedere in deroga rispetto alle norme attuali, vista l’eccezionalità della situazione, permettono di evitare ulteriori difficoltà a chi già sta molto soffrendo; e ha dimostrato un grande amore verso i propri animali domestici“.
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