Horse Angels, petizione al Senato contro traffico di cuccioli

Il desiderio di adottare un cucciolo sembra essere particolarmente diffuso; tuttavia, a questo desiderio si accompagna, spesso, la ricerca di una razza pura e magari ad un prezzo considerato ‘accessibile’. La combinazione di questi fattori porta, purtroppo ed inevitabilmente, al mercato nero. Il traffico illegale di cuccioli, infatti, dipende spesso dall’aumento della domanda, che porta a proporre un’offerta assolutamente illecita. Ovviamente questo allarme non è mirato a dissuadere dall’adottare un cane; ma al contrario mira a considerare sempre le opzioni più responsabili e soprattutto lecite, ogni volta che si sceglie di condividere la propria vita con un pet.

Proteggere i cuccioli

I cani che provengono dal traffico illegale sono cuccioli sottoposti a maltrattamenti di ogni genere; favorire dunque il mercato nero, continuando ad acquistare piccoli quattro zampe illegalmente, significa promuovere il maltrattamento di un numero sempre maggiore di povere creature. È proprio alla luce di quanto detto che l’associazione animalista Horse Angels ha deciso di lanciare una petizione al Senato; lo scopo è quello di bloccare definitivamente il traffico illegale di cuccioli.

Con la Pandemia la richiesta di cani sembra essere aumentata; secondo quanto riferisce la nota lanciata da Horse Angels, i volumi di adozioni e acquisti sembrano essere lievitati considerevolmente; secondo il rapporto nazionale di Legambiente, in Italia c’è un cane ogni 4,7 abitanti. “Nel 2020, si sono registrate 67.529 iscrizioni” all’anagrafe canina; ma purtroppo a questo numero si accompagna quello dei cani abbandonati, randagi o non censiti. E se molti cani hanno trovato una casa, molti altri sono ancora in attesa di trovare l’amore di una famiglia.

traffico illegale cuccioli

Il traffico illegale

Ma come è noto, non esistono solo i quattro zampe che vivono nei canili; esistono anche i cani acquistati. Purtroppo, però, come sottolinea Horse Angels, sono: “Troppi i cani ‘commercializzati’ senza la garanzia e la competenza di un vero allevatore alle spalle. Troppi i cuccioli prodotti ‘in batteria’ e tolti dalla madre troppo presto. Troppi quelli che non risultano in alcun modo tracciabili“. Ma il fatto più agghiacciante e forse ancora poco noto è che, non disponendo di cure adeguate e tolti alle madri prematuramente, difficilmente questi cuccioli potranno diventare cani adulti e sani.

Si tratta di animali maltrattati che, oltretutto, alimentano “Un giro d’affari illegale spaventoso“. Come rivela ancora la nota di Horse Angels: “Fra allevamenti clandestini in Italia e traffico illegale dall’estero, il mercato nero di cani e gatti di ‘simil-razza’ alimenta in Italia un business criminale che coinvolge oltre 400mila cuccioli per un giro d’affari da 300 milioni di euro all’anno. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Agromafie“. Insomma, non solo i cuccioli vengono trattati come se fossero borse griffate passate sottobanco, ma il mercato nero ne trae un beneficio stupefacente.

La petizione di Horse Angels

Proprio per fermare questo “Inutile doppio abominio” Horse Angels ha presentato una petizione al Senato. In essa si “Chiede di colmare il grande ritardo del nostro Paese nei confronti di altri paesi europei, definire controlli più rigorosi e vietare la vendita di cani e gatti nei negozi di animali, spesso canale di sfogo proprio di questo genere di commercio. La petizione è stata recepita come emendamento all’Atto del Senato n. 1078“.

Come ha spiegato il legale di Horse Angels, Laura Mascolo: “Ritengo significativo che alcune delle persone incolpate siano imputate in più processi, a testimonianza delle affiliazioni tra i vari gruppi. Non a caso, infatti, spesso viene contestata l’associazione per delinquere, che è punita più severamente rispetto ai reati base; cioè il traffico internazionale di cuccioli, il maltrattamento, la falsa fatturazione e così via“. Conclude il legale: “Tutto molto triste, perché basterebbe che le persone prendessero coscienza di tutto quello che c’è alle spalle di questo commercio per poter almeno far diminuire la richiesta di questi cuccioli di simil-razza a basso costo e, quindi, colpire dal punto di vista commerciale e economico i trafficanti“.

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