Bing Dwen Dwen è la mascotte ufficiale scelta per le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022; si tratta di un panda al quale è legato un forte valore simbolico. Questa specie, infatti, è un tesoro nazionale per la Cina; in quanto questa nazione rappresenta, praticamente, l’unico luogo al mondo in cui questi animali crescono in cattività. Al panda è legata una storia drammatica, tanto da essere scelto anche dal WWF come simbolo delle creature in via d’estinzione; tuttavia, proprio l’estate scorsa (2021) il governo cinese ha fatto sapere che la specie era fuori dalla lista rossa. Ovvero, non più a rischio estremo di estinzione, anche se ancora vulnerabile.
Sono tanti gli sforzi che la Cina ha fatto negli anni per garantire questa specie autoctona; tali sforzi sembrano ora essere ripagati. Anche per ricordare l’importanza che il panda riveste per la nazione cinese, dunque, la mascotte ufficiale di Pechino 2022 non poteva che essere un panda.
Bing Dwen Dewen si compone di vari aspetti simbolici che lo rendono una mascotte perfetta per la Cina. Innanzitutto, il suo nome si rifà al cinese mandarino ed è composto da Bing che significa ‘ghiaccio’ (ma anche purezza e tenacia) e Dwen Dwen, aggettivo che simboleggia la forza. Il guscio che avvolge il panda ed è simile ad una tuta da astronauta è, invece, un omaggio alle moderne tecnologie, fondamentali per un futuro innovativo. Ed infine il piccolo cuore sulla mano sinistra; questo simboleggia l’ospitalità della Cina, pronta ad accogliere atleti e ospiti per Pechino 2022.
Il panda è il simbolo della Cina, poiché è il suo luogo natio e per i cinesi di molte generazioni, esso ha rappresentato la purezza e la tenacia. E del resto, proprio grazie alla tenacia questo animale è, ad oggi, fuori dalla lista rossa delle specie a rischio estinzione. Negli Anni ’80 la popolazione era crollata a poco più di un migliaio; bracconaggio, contrabbando di cuccioli e persino oggetto di collezionisti. Moltissime sono le minacce che il panda si è trovato costretto a fronteggiare e che, nonostante il grande passo avanti, si trova ancora tutt’ora a dover temere.
Nell’estate del 2021, dopo 30 anni di attività supportate dal governo cinese, il numero dei panda è raddoppiato; questo ha fatto sì che da specie a forte rischio estinzione passasse a simbolo del successo della conservazione della specie. Oggi è ancora vulnerabile, ma gli sforzi non sono stati vani. La creazione di riserve naturali, per proteggere gli animali in maniera sistematica, ha portato dei frutti, anche in termini di riproduzione. Attualmente in Cina le riserve naturali sono pari a circa il 18% di tutta la superficie nazionale e anche le foreste di bambù hanno subito un importante rinfoltimento.
Anche se si tratta di notizie positive non si può sicuramente abbassare la guardia. I panda sono, ad oggi, una specie a rischio; e alle minacce esistenti si aggiungono anche quelle provenienti dal cambiamento climatico. Il rialzo delle temperature e le piogge più intense, infatti, potrebbero essere compromettenti per il loro habitat e per il bambù (principale fonte di sostentamento dei panda). Per questo la strada della conservazione non può e non deve essere abbandonata.
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