In Spagna il primo caso di cane in affido in base al legame affettivo; una notizia che segna un importante passo in avanti in merito al riconoscimento dei diritti degli animali e del loro essere creature senzienti. Anche la giustizia sta iniziando a muoversi in maniera concreata rispetto alla tutela e all’applicazione delle leggi che riconoscono ai quattro zampe la facoltà di essere dotati di sensibilità. Così il giudice spagnolo ha agito in riferimento al benessere del cane e delle sue esigenze.
Il caso del cane Tuco
Secondo quanto riferisce la stampa iberica, la giudice che ha preso in esame il caso di Tuco, il cane di cinque anni per il quale si era aperto un contezioso giudiziario, ha stabilito che l’animale dovesse vivere con la persona che lo aveva accudito nell’ultimo periodo. Il quattro zampe, protagonista della vicenda, vive dal 2018 con Oumaima Laamar, una ragazza di 29 anni che in realtà non sarebbe la sua proprietaria ‘effettiva’; il padrone ‘dichiarato’, del resto, si era trasferito all’estero dal 2018 ma non aveva portato Tuco con sé.
Si tratta del primo caso conosciuto in Spagna nel corso del quale si è applicata una riforma del Codice Civile che riconosce gli animali domestici come esseri senzienti; riconoscere alle creature questa facoltà vuol dire che ad essi è attribuita la capacità sensibile che appartiene ad ogni essere vivente. Gli animali, dunque, non sono più concepiti come cose; un passo in avanti fondamentale e una prima importante vittoria per chi lotta a difesa dei diritti degli animali.
Non prescindere dai legami affettivi
Nel caso di Tuco il suo proprietario effettivo ne aveva reclamato la ‘proprietà’ dopo averlo lasciato ad Oumaima Laamar dal 2018; ma la giudice ha sentenziato che il cane dovesse restare con la ragazza, in quanto tra lei e il quattro zampe si erano ormai costituiti “importanti legami affettivi“. Per la giudice che ha analizzato il caso, separare Tuco da Oumaima poteva rappresentare per il cane un trauma con conseguenti sofferenze da evitare ad ogni costo.
Tuco vede nella 29enne che lo accudisce da quattro anni la sua famiglia e i due potranno vivere insieme fino alla sentenza definitiva; questo quanto stabilito nella risoluzione resa nota dall’Associazione per la Difesa di Vittime di Ingiustizie, che ha curato gli interessi legali di Oumaima Laamar. A raccontare la storia di Tuco, come a fornire una sorta di monito di riferimento, è il quotidiano spagnolo El Mundo; al giornale la ragazza avrebbe riferito: “Tuco morirebbe di depressione senza di me; perché in quasi quattro anni ci siamo separati solo per cinque giorni, ed è rimasto con la mia famiglia“.
LEGGI ANCHE: Abbattuti 200mila pulcini in Olanda: misura per arginare l’aviaria