Oltre al Coronavirus l’Europa sta assistendo, in questo inverno, alla diffusione di un’epidemia di avaria, pare senza precedenti. Sono moltissimi i casi di volatili contagiati in tanti paesi europei e, nella maggior parte delle situazioni, le autorità hanno optato per la scelta più drastica: l’abbattimento. Questo quanto successo anche in Olanda, dove, in queste ore si è diffusa la notizia di una vera e propria strage di pulcini; 200mila esemplari uccisi in due fattorie. 170mila i pulcini morti in una fattoria vicino Alkmaar, a Nord di Amsterdam, e altri 46mila esemplari a Willemstad, a Sud.
Secondo quanto avrebbe riferito il Ministero olandese dell’Agricoltura l’abbattimento dei pulcini è stata una conseguenza inevitabile; pare, infatti, che nelle due fattorie citate si sarebbe diffusa una delle varianti più contagiose di aviaria. Una misura, dunque, risultata necessaria per evitare che altri esemplari potessero essere colpiti dal virus.
Allo stato attuale sono diverse le proprietà agricole colpite dal virus dell’aviaria in tutta Europa. Anche la Francia risulterebbe tra le più contagiate; si apprende, infatti, dai media locali che le autorità potrebbero procedere presto con l’abbattimento di oltre un milione di esemplari. L’epidemia, che colpisce i volatili di diversa specie, risulterebbe particolarmente invasiva in questo ultimo inverno; la situazione è allarmante in diversi paesi. Dal Belgio, al Regno Unito, dalla Repubblica Ceca passando per l’Italia e fino in Africa; in quest’ultimo paese, con esattezza in Burkina Faso, gli esemplari morti, o per il virus o per l’abbattimento, supererebbero già i 500mila casi.
La situazione sembra essere preoccupante in diverse parti del mondo. Secondo quanto suggerisce Adnkronos, si tratterebbe della peggiore epidemia di influenza aviaria nella storia. Un istituto di ricerca che fa capo al Governo tedesco avrebbe dichiarato, a tal proposito: “Attualmente viviamo l’epidemia di aviaria più violenta di sempre, in Germania e in Europa“. Ma ciò che rende lo stato attuale particolarmente allarmante è che, secondo quanto riferisce ancora l’istituto tedesco, ad essere contagiati non sarebbero solo uccelli. Riporta Adnkronos: “Non si vede la fine: i Paesi colpiti vanno dalla Finlandia alle isole Faroe fino all’Irlanda, dalla Russia al Portogallo. In Europa, i dati dell’Fli mostrano 675 contagi in uccelli selvatici e 534 in animali d’allevamento. Ci sono stati anche salti di classe, oltre che di specie: casi sono stati accertati anche nei mammiferi, per esempio tra le volpi comuni in Olanda e Finlandia, le foche grigie in Svezia, le foche comuni in Germania e le lontre in Finlandia“.
Anche l’Italia ha registrato diversi focolai di aviaria in molti allevamenti distribuiti lungo il Paese. Tra gli ultimi episodi riportati il caso di allevamenti di fagiani a Sesto al Reghena; qui, il distretto sanitario di prevenzione dell’Azienda sanitaria Friuli occidentale ha disposto l’abbattimento degli animali. Circa 500 esemplari abbattuti per arginare la diffusione del virus, solo nell’ultimo allevamento citato. La speranza è che l’epidemia possa presto rientrare, viceversa sono tanti gli animali che rischierebbero una vera e propria decimazione.
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