Nonostante le leggi non scritte della natura, una leonessa ‘scorta’ un cucciolo di gnu senza aggredirlo; lasciando prevalere, con molta probabilità, l’istinto materno. Sembra, quasi, la scena proveniente da un film d’animazione, eppure è accaduto veramente in Tanzania; dove un felino adulto si è, evidentemente, intenerito alla presenza di una piccola creatura di un’altra specie, altrimenti nota come la preda, tra le più cacciate, dai leoni.
Il Re Leone, film d’animazione della Walt Disney, ce l’ho insegnato sin da piccoli; è il cerchio della vita. I leoni mangiano le antilopi, li gnu, le zebre e altri animali per sopravvivere e “quando diventiamo erba – diceva Mufasa al piccolo Simba – le antilopi mangeranno ciò che noi siamo diventati“. Insomma, nella foresta, nei boschi nella savana funziona così: i predatori catturano le prede che a sua volta si sono nutrite di ciò che era per loro essenziale. Eppure in questo caso questa ‘legge non scritta’ sembra mostrare una realtà differente.
Le leonesse sono le cacciatrici del branco, ma sono anche le madri; accudiscono i cuccioli e li proteggono e sono dotate di un istinto materno che può essere praticamente paragonato a quello umano. Ed è, con molta probabilità, proprio questo istinto che mosso la leonessa protagonista del video virale delle ultime ore. Un cucciolo di gnu si avvicina alla sua predatrice per eccellenza, ma il felino piuttosto che aggredire il piccolo indifeso lo scorta al sicuro.
A rendere noto questo evento, tanto magnifico quanto raro, è l’account Twitter dei parchi nazionali della Tanzania; la leonessa accompagna il piccolo di gnu, che si avvicina a lei con ingenuità, fino alla sua mandria, senza approfittare del piccolo. Un istinto materno che sembra superare i confini dell’immaginabile e che supera quello predatorio; le immagini che arrivano dalla Tanzania, dal Parco Nazionale del Seregeti, appaiono, a tal proposito, sensazionali.
Anche il portavoce dell’autorità dei parchi della Tanzania, Pascal Shelutete, intervistato dalla BBC, ha ipotizzato che gli istinti materni del grande felino abbiano prevalso sui suoi naturali istinti predatori. E anche se si tratta di un evento piuttosto raro, non è la prima volta che una leonessa è filmata nell’atto di proteggere una sua potenziale e abituale preda; un documentario del 2015, intitolato Surviving the Serengeti, ci restituisce delle immagini molto simili; una leonessa gioca con un cucciolo di gnu fino a lasciarlo libero di tornare dalla sua mamma. Insomma, gesti come questi ci portano a pensare che, forse, anche gli animali abbiano un’anima, a volte, anche più grande di certi esseri umani.
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