Nonostante si nutrano solo di foglie e germogli di bambù i panda sono noti per essere dei tondi animali paffuti; in questo caso, dunque, una dieta leggera sembra non essere sufficiente per mantenere la linea. A spiegare come mai queste creature siano ‘vittime’ di un intrigato meccanismo calorico ci ha pensato un gruppo di ricercatori cinesi. Uno studio, pubblicato su Cell Reports, affronta proprio il funzionamento del metabolismo di questi animali e rivela perché non si tratti di creature longilinee.
Il ‘contributo’ della flora batterica
Il team, guidato dal professore di zoologia Fuwen Wei, da decenni studia i panda giganti selvatici che vivono sulle montagne di Qinling, nella Cina centrale; in una ricerca precedente, infatti, la stessa équipe di ricercatori aveva fornito la risposta scientifica alla pigrizia dei panda. In questo secondo studio, i ricercatori hanno analizzato le proteine presenti nei campioni di escrementi di otto panda selvatici; l’indagine è stata effettuata durante la stagione delle foglie e dei germogli per vedere in che modo questo cambiamento annuale fosse in grado di influenzare i batteri presenti nei loro microbiomi intestinali.
Quello che hanno scoperto i ricercati è che i panda hanno lo stesso microbiota dei topi che li aiuta a mantenere sempre alti i livelli di energia (e li fa ingrassare); ma ciò che potrebbe risultare ancora più interessante è che lo stesso avviene negli esseri umani. Anche gli uomini, infatti, sono influenzati dalla loro flora batterica; a tal proposito, uno studio che aveva osservato il popolo Hadza, una tribù di moderni cacciatori-raccoglitori che vivono in Tanzania, aveva dimostrato che la loro ciclicità dell’alimentazione cambia durante l’anno comportando, talvolta, poche modifiche nel peso.
Ecco cosa succede ai panda
Per quanto riguarda i panda, dunque, il fatto che siano sempre così paffuti e raramente smagriti dipende da un doppio fattore; il primo è sicuramente perché questi animali hanno imparato a mangiare al massimo del loro potenziale, il secondo è dato dal fatto che i panda contano sul sostegno della flora batterica che riesce a mantenere alti i loro livelli di energia. Questo, anche e soprattutto, durante importanti momenti, come la migrazione stagionale e la gestazione.
Come afferma il primo autore dello studio, il dottor Guangping Huang: “Questa è la prima volta che stabiliamo una relazione causale tra il microbiota intestinale di un panda e il suo fenotipo“; conclude l’esperto dell’Istituto di Zoologia dell’Accademia Cinese delle Scienze: “Sappiamo da molto tempo che questi panda hanno un diverso insieme di microbiota intestinale durante la stagione dei germogli; questi sono più ricchi di proteine e li rendono più paffuti, rispetto alla stagione delle foglie, che contengono più fibre“.
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