Botti di Capodanno: oltre 400 i cani e gatti vittime dei fuochi

Nonostante i divieti imposti da molti comuni italiani ai fuochi d’artificio, la notte del Capodanno 2022 si è resa protagonista di una vera strage; oltre 400 i cani e i gatti morti a causa dei botti scoppiati tra il 31 dicembre e il 1° gennaio. Un dramma silenzioso che non è riuscito a frenarsi nonostante le ordinanze e le varie campagne di sensibilizzazione promossi nelle settimane scorse da enti e associazioni animaliste. Anche quest’anno gli animali non sono stati protetti; offrendo una stima che sconvolge e indigna.

Migliaia le creature che ogni anno sono costrette a rimanere vittime della goliardia di chi non comprende il danno immenso che i fuochi d’artificio possono causare ad animali di tutte le specie. Gli uccelli muoiono per i colpi o per la paura, la fauna selvatica è disorientata e terrorizzata, i cani e i gatti domestici scappano impauriti, causando spesso tragici incidenti, oppure restano feriti dai colpi o, nella ‘migliore’ delle ipotesi, terrorizzati a vita.

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I dati di AIDAA sulla ‘strage di Capodanno’

Una strage quella della notte di Capodanno che sembra essersi consumata sotto una forma, quasi totale, d’indifferenza. A riportare i dati e l’AIDAA (l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) la quale ha dichiarato che nella notte di San Silvestro sono oltre 400 i cani e i gatti morti e centinaia quelli scappati di cui non si sa più nulla. “Si tratta di un dato peggiore rispetto a quello dello scorso anno – sottolinea AIDAA, secondo quanto riportato da Adnkronos Anche se si tratta di un dato provvisorio. Le regioni con il maggior numero di animali deceduti sarebbero la Calabria e la Sicilia, seguiti da Lombardia e Campania“.

Qui Como riporta la testimonianza anonima di una cittadina di Lambrugo, in Lombardia, che avrebbe dichiarato: “Hanno cominciato a sparare i botti dal pomeriggio, in maniera sporadica. Poi da mezzanotte fino a circa le 2.30 del mattino è stato un continuo. Per noi, anche per i padroni di cani, l’ultimo dell’anno è diventato un incubo. Non possiamo festeggiare, siamo in ansia dal giorno prima per cercare sempre nuove soluzioni. E siamo in un piccolo paesino: quando vediamo in tv le immagini di Milano non ci capacitiamo, sembra di stare in guerra“.

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E ad essere contestata è soprattutto la durata dei fuochi; un ‘concerto’ turbolento che va avanti per ore ed ore e che, inevitabilmente, non può che spaventare i quattro zampe. Un terrore impossibile da contenere, spesso, anche per i proprietari più esperti. Così, una festa che doveva essere di gioia, è stata segnata anche quest’anno da un tragico bilancio. Un dramma che non può far rassegnare chi lotta ogni giorno per la difesa dei diritti degli animali; e che si batterà sempre affinché questa tragedia non debba più ripetersi.

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