Stop agli allevamenti di pelliccia; il 2021 si conclude con una notizia che riempie di gioia, non solo gli animalisti, ma chiunque voglia sostenere una società civile. Gli animali sono essere senzienti e in quanto tali vengono riconosciuti dall’emendamento alla manovra 2022. Questa importante legge è descritta con entusiasmo dall’Organizzazione Internazionale Protezione Animali che, in una nota diffusa, ammette: “Importante passo verso un’economia davvero etica, una società davvero civile; verso il riconoscimento degli animali come esseri senzienti“.
Secondo quanto reso noto da una nota dell’Oipa, La Commissione Bilancio del Senato ha approvato, lo scorso 22 dicembre 2021, una normativa molto attesa da chi ama gli animale ed è da sempre contro le pellicce. La notizia che ha entusiasmato l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali riguarda l’approvazione di un emendamento alla manovra di bilancio 2022; esso nello specifico vieta, dal 1° gennaio 2022, l’allevamento, la riproduzione in cattività, la cattura e l’uccisione di visoni, volpi, cani procioni, cincillà e animali di qualsiasi specie per ricavarne pelliccia.
In più, oltre ad introdurre il divieto dell’allevamento, l’emendamento prevede anche che, entro il 30 giugno 2022, i cinque allevamenti di visoni dovranno essere smantellati; con essi anche altre cinque strutture, attualmente senza animali. Per gli allevatori, tuttavia, saranno concessi indennizzi, per un totale di tre milioni di euro, e fondi per la riconversione ecologica. Con decreto del Ministero della Transizione Ecologica e dei Ministeri dell’Agricoltura e della Salute, da emanare entro il 31 gennaio, saranno regolate, inoltre, le modalità per curare i visoni attualmente presenti negli allevamenti; la misura prevedrà un’eventuale cessione, sterilizzazione e detenzione dei visoni in strutture preferibilmente gestite direttamente, o in collaborazione, con associazioni animaliste riconosciute.
La nota dell’Oipa che rivela i dettagli della notizia, riporta anche le dichiarazioni Massimo Comparotto; il Presidente dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali ha dichiarato: “Sono anni che ci battiamo per la chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia ancora attivi in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo, prevedendo il recupero e la riabilitazione degli animali“.
Come rivela ancora Comparotto: “In questi stabilimenti gli animali vivono spesso in pessime condizioni igieniche; e lo stress che subiscono dalla nascita all’uccisione è altissimo. Costretti come sono a subire un’angusta cattività in scenari d’inferno. Allevamenti che ricordano i cosiddetti ‘mercati umidi’ cinesi; come quello di Whuan, dove sembra appurato che si sia verificato il primo contagio da Sars-Cov-2 da animale selvatico a uomo. E infatti anche negli allevamenti dei visoni si sono avuti pericolosi focolai di Covid“. Oggi, però, un traguardo sembra raggiunto e gli animali, fino ad ora maltrattati, possono sperare in un futuro migliore.
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