Nella crescita di un quattro zampe la cura e il tipo di attenzioni nei suoi confronti potrebbero doversi modificare; il laboratorio nazionale di analisi veterinarie Mylav fornisce dei consigli utili in merito ai comportamenti da assumere quando un cane diventa anziano. Ciò che determina l’avanzamento della terza età nei quattro zampe dipende da diversi fattori; la razza o le dimensioni dell’animale sono tra le variabili più influenti. Tuttavia, come suggerisce Mylav, si può generalizzare ammettendo che un cane si può considerare maturo dopo i 7 anni di età e anziano dopo gli 11; praticamente quando cominciano a cambiare i suoi fabbisogni alimentari e di movimento.
Come spiega nella nota Mylav, in genere, i cani di taglia piccola hanno aspettative di vita maggiore; se, infatti, i quattro zampe grandi difficilmente superano i 12-13 anni, le razze toy possono arrivare anche a 15-17 anni. Gli esperti del laboratorio nazionale spiegano che: “Dal punto di vista medico veterinario quello che conta non è tanto l’età anagrafica, quanto la condizione generale del cane che si sta osservando o visitando“. Quindi è solo un esame sulla salute generale che può definire che tipo di comportamenti assumere con il proprio cane; al di là se esso sia da considerare anziano o meno.
Le principali malattie del cane anziano
Come precisano dal laboratorio nazionale analisi veterinarie, le principali malattie del cane anziano sono da associare alle ossa e alle articolazioni; artrosi che potrebbero compromettere le attività di cuore, reni e fegato. “Queste disfunzioni – come sottolineano da Mylav – possono celarsi nelle fasi iniziali, se non ricercate con check-up periodici programmati, e manifestarsi inizialmente con sintomi molto variabili e generici“; calo dell’appetito, difficoltà respiratoria, aumento del volume dell’addome, tosse, letargia, ittero, diarrea e incontinenza potrebbero essere i sintomi più evidenti.
A queste malattie seguono poi varie patologi a livello endocrinologico come il morbo di Cushing ed il diabete mellito. “La diagnosi di queste malattie richiede indagini specifiche, soprattutto dosaggi ormonali, ma si possono approntare spesso delle terapie efficaci che riescono ad allungare la vita all’animale” proseguono da Mylav. Ma a causare più decessi nel cane anziano sono anche malattie oncologiche che possono colpire qualsiasi organo o apparato.
Malattie oncologiche
Il laboratorio nazionale spiega che, prendendo in considerazione le singole razze, tramite il calcolo del Standardized Morbidity Ratio (SMR), si evidenzia che alcune razze possano avere un rischio nettamente superiore di sviluppare una neoplasia, come, ad esempio, i boxer, gli schnauzer, i dobermann; al contrario, razze come il setter inglese e l’epagneul bretone sembrano evidenziare rischi inferiori rispetto alla media della popolazione. Rispetto al sesso invece sono le femmine ad essere più colpite dai tumori; questo si spiega con l’incidenza di neoplasie mammarie. Rispetto all’età, invece, si registra un aumento delle malattie oncologiche dopo i 4 anni d’età; questo dimostra che il cane anziano (o adulto) è più a rischio.
Concludono da Mylav: “Come per l’oncologia umana, anche negli animali la possibilità di intervenire su queste patologie è basata su una diagnosi precoce senza la quale diventa sempre più complesso trovare soluzioni. Per questo motivo, quando il cane inizia ad avvicinarsi alla vecchiaia, è fondamentale ridurre i tempi tra una visita veterinaria e l’altra per essere sicuri di prendere sul nascere eventuali malattie. Solo con la prevenzione, infatti, è possibile salvaguardare la salute dei nostri amici a quattro zampe, per scongiurare loro eventuali malattie e sofferenze, per farli rimanere con noi il più possibile“.
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