Gin Tonic, la storia a lieto fine della cavalla che ha recuperato la vista

Gin Tonic è uno dei cavalli che proviene dal sequestro avvenuto nel 2018 a Lunghezza, zona di Roma; una vicenda drammatica che ha visto protagonisti tanti animali maltrattati. Dopo una vita fatta di stenti, la giovane pony può finalmente assaporare il sapore della libertà e ricevere l’amore che merita; grazie al Centro di recupero Italian Horse Protection, la cavalla ha scongiurato il rischio di rimanere cieca per sempre. Sono le donazioni dei sostenitori e la cura dello staff e dei volontari che hanno permesso di effettuare l’operazione che ha ridonato la vista a Gin Tonic. Ad effettuare il delicato e prezioso intervento i veterinari dell’Ospedale di Perugia.

La cavalla salvata da un destino drammatico

Molti animali, dopo anni di denunce, saranno finalmente sottratti al loro ‘aguzzino’; benché, ancora oggi si trovino in custodia giudiziaria in un terreno nel Comune di Roma, troveranno presto un futuro migliore. Così come Gin Tonic che grazie alle cure e l’amore dell’Italian Horse Protection, può finalmente avere una seconda opportunità nella sua vita. Secondo quanto rivelato dal presidente del centro, Sonny Richichi, che ha chiesto di poter ancora prendersi cura della giovane cavalla, Gin Tonic ha subito una vera trasformazione. “Gin Tonic è arrivata da noi lo scorso 21 agosto ed era già cieca da un occhio a causa di un vecchio trauma. Aveva un ascesso all’occhio buono, probabilmente causato da un corpo estraneo. C’era il rischio concreto che rimanesse completamente cieca“. Ma come ha spiegato Sonny Richichi l’ospedale veterinario di Perugia ha ridato la vista (e un po’ anche la vita) alla piccola pony.

“Adesso abbiamo accolto anche la richiesta di continuare a tenerla qui con noi al Centro di recupero, dove potrà continuare a vivere libera. In questi mesi ha legato molto con Grifo, il puledro suo coetaneo completamente cieco dalla nascita, arrivato anche lui a Ihp dal sequestro di Lunghezza. Gin Tonic, Grifo, sua mamma Azzurra non hanno un padrone: interventi, cure, accudimento hanno costi elevatissimi che Ihp può permettersi di sostenere grazie alla generosità dei suoi donatori che ancora una volta non si sono tirati indietro“, ha concluso il presidente di Italian Horse Protection.

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