In Mozambico le elefantesse nascono senza zanne; quasi come se la natura volesse proteggerle dagli attacchi dei bracconieri. Negli ultimi quarantotto anni, le femmine di pachiderma nate in un parco dello stato dell’Africa Meridionale, sono prive della componente d’avorio che rende i loro simili vittime di bracconaggio; questo fenomeno naturale ha permesso, ad una popolazione che stava rischiando di estinguersi, di crescere nuovamente.
A riferire i dettagli di questa particolare condizione è uno studio di cui riferisce la CNN; la ricerca ha avuto come luogo di indagine il Parco Nazionale di Gorongosa. Lì, teatro di una guerra civile che per 15 anni ha sconvolto il paese, soldati e miliziani uccidevano gli elefanti e le elefantesse per privarli delle zanne e venderli al mercato nero per acquistare armi e munizioni.
Le elefantesse sopravvissute grazie all’assenza di zanne
La ricerca, pubblicata su Science, ha studiato le popolazioni degli elefanti riscontrando che, dal 1972 al 2000, oltre 1.800 esemplari erano scomparsi definitivamente. Ma se i pachidermi ancora in vita erano circa 250, le nuove nascite di elefantesse presentavano una caratteristica singolare: l’assenza di zanne; il fenomeno ha riguardato solo le femmine, poiché i maschi, con questa mutazione genetica, morirebbero già da feti nel grembo della madre. Ryan Long, uno dei ricercatori, ha spiegato che le esemplari nate senza le zanne hanno avuto cinque volte più probabilità di sopravvivere. “L’adattamento è avvenuto molto rapidamente perché le femmine senza zanne hanno avuto una probabilità molto più alta di sopravvivere alla guerra e quindi una probabilità molto più alta di passare i loro geni alle generazioni seguenti”. Il dato rilevante è che dal 2000 ad oggi la popolazione degli elefanti nel parco di Gorongosa è cresciuta fino a 800; tuttavia i ricercatori sono ancora impegnati nello studio per comprendere, fino in fondo, che conseguenze la scomparsa di zanne può avere nelle elefantesse.
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