Creature in grado di adattarsi con estrema facilità ai cambiamenti; i cinghiali, grazie alla loro forza e al loro spirito di adattamento, si riproducono in maniera costante. Sembra, infatti, che negli ultimi vent’anni questa specie di ungulati sia triplicata; avvistamenti in oltre 90 centri urbani e, oltre alle campagne, ormai non è raro vederli anche all’interno delle città, anche le più grandi e impensabili come Roma, Genova o Torino.
Secondo i dati dell’Ispra, oggi i cinghiali in Italia sono oltre un milione, circa 900mila nel 2010 e ‘solo’ 300mila nel 2000. A descrivere l’incremento notevole dei cinghiali, come si legge su Wired, sarebbe una ricerca elaborata da Piero Genovesi, responsabile del Servizio per il coordinamento della fauna selvatica di Ispra, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma (continua dopo il video).
Da quanto rivelato da Piero Genovesi a Wired, sembra che i cinghiali si spostino in città perché lì trovano molto da mangiare; scarti alimentari, rifiuti e persino persone che gli danno cibo volontariamente. Il ricercatore dell’Ispra ha, a tal proposito, portato l’esempio di un gruppo di cittadini vicino a Bisagno a Genova dove, spesso, viene dato da mangiare agli animali per poter scattare foto. “In natura gli animali si adattano a quello che offrono le risorse. Quindi quando c’è tanta disponibilità si concentrano dove ne trovano di più. C’è troppo cibo facilmente reperibile nelle città”.
L’emergenza rifiuti potrebbe essere, in tal senso, una causa diretta dei cinghiali ‘urbanizzati’; i cassonetti non contengono tutti i rifiuti, spesso inoltre, gli scarti di bar e ristoranti si trovano fuori dai locali e non smaltiti correttamente. Oltre alla massiccia presenza si cibo, a portare fino in città gli ungulati sono le caratteristiche urbanistiche; ovvero tante città circondate da ambienti naturali. “Roma – come spiega ad esempio Genovesi- è il più grande comune agricolo d’Europa, quindi è circondato da terreni. E ha storicamente dei veri e propri corridoi per gli animali selvatici: Caffarella, Parco Di Veio, sono ‘cunei verdi’ che entrano nel cuore della città”. Ed in fine il terzo motivo della presenza dei cinghiali nei centri urbani è dovuta all’incremento degli esemplari, derivato dall’aumento di aree protette, riduzione della caccia e aumento delle foreste; questa specie di ungulati si adatta facilmente ai cambiamenti e sa cogliere il beneficio da ogni situazione ambientale.
Dare da mangiare, fermarsi a scattare fotografie, interagire con i cinghiali non sono metodi adeguati per strutturare il loro allontanamento. Come spiega ancora Piero Genovesi a Wired: “Le persone dovrebbero rendersi conto che, pur se non particolarmente aggressivi, si tratta di animali selvatici che possono diventare pericolosi. In città il rischio di tale interazione è soprattutto legato agli incidenti stradali e in minor parte alle malattie trasmissibili o all’aggressione di cani e gatti, ma non si può escludere che se ci si avvicina troppo possano aggredire”. Apposite segnaletiche e smaltire in maniera corretta i rifiuti sarebbero invece le prime efficaci misure preventive.
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