Rosita Celentano sposa la causa dell’associazione animalista PETA (People for the Ethical Treatment of Animals); l’attrice aderisce alla campagna di sensibilizzazione che invita le case di moda ad eliminare le pellicce vere dalle loro passerelle. “Ecco quel che resta della tua pelliccia”, questo è il messaggio che si legge nel cartello tenuto in una mano dalla Celentano in Piazza del Duomo a Milano, mentre nell’altra mano sorregge una finta volpe scuoiata.
L”iniziativa fa parte della campagna di sensibilizzazione del gruppo indirizzata alla Camera della Moda; la campagna invita gli stilisti a seguire l’esempio di altri colleghi che hanno eliminato le pellicce dalle loro passerelle. La protesta nasce a pochi mesi dalla scadenza della sospensione temporanea all’allevamento di visoni in Italia, una misura adottata dal governo in risposta ai focolai di COVID-19 riscontrati negli allevamenti di animali da pelliccia; questo quanto si apprende dal comunicato ufficiale inerente all’iniziativa che coinvolge Rosita Celentano per PETA.
La direttrice della PETA, Elisa Allen, ha dichiarato nel comunicato: “Nessuno ha bisogno della pelliccia ad eccezione dei maestosi animali a cui appartiene dalla nascita. PETA invita la Milano Fashion Week a proteggere gli animali e contemporaneamente a contribuire alla prevenzione di pandemie semplicemente adottando materiali sostenibili e innovativi”. Al messaggio lanciato dall’organizzazione no-profit, che si occupa di garantire i diritti degli animali, si associa quello di Rosita Celentano .
L’attrice ha affermato: “La crudeltà non può appartenere alle passerelle: la pelliccia è il prodotto di tanto dolore e questo non è più socialmente né eticamente accettabile. È dannosa per gli esseri umani, per gli animali e per il pianeta stesso. Sono orgogliosa– aggiunge Rosita Celentano- di unirmi a PETA nel chiedere alla Camera Nazionale della Moda Italiana di mettersi al passo coi tempi e di attuare una misura volta a bandire le pellicce dalla Milano Fashion Week”.
Come si legge sul comunicato, circa l’85% delle pellicce provengono da strutture dove gli animali sono maltrattati; volpi, visoni e altri animali sono spesso rinchiusi, gassati, fulminati o avvelenati. Si tratta di condizioni che portano queste creature selvatiche, nella maggior parte dei casi, alla follia; tanti gli animali che si automutilano o che si uccidono tra compagni di gabbia. Inoltre gli allevamenti di animali da pelliccia possono diventare spesso, luoghi che mettono a rischio la salute; malattie infettive, infatti, si possono trasmettere attraverso lo scambio di escrementi, sangue o pus.
Alla luce di quanto detto, PETA, in occasione della Milano Fashion Week, ricorda che case di moda come: Gucci, Michael Kors, Versace, Balenciaga, Chanel e Prada sono fur-free; inoltre, l’organizzazione per i diritti degli animali fa notare che le settimane della moda di Amsterdam, Helsinki, Melbourne e Oslo si rifiutano di presentare capi di pelliccia in passerella. Anche la London Fashion Week e la Stockholm Fashion Week 2020 ha eliminato le pellicce dagli eventi e lo stesso si spera avvenga anche a Milano. PETA ricorda che esistono delle alternative vegane, sostenibili e a base biologica e vegetale, come KOBA di ECOPEL indossata da Sophia Loren. “Gli animali non sono nostri da indossare“, recita parte del moto dell’organizzazione no-profit.
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