Si tratta di una vera e propria mattanza quella che ogni anno si compie presso le Isole Faroe; delfini massacrati in occasione della caccia rituale nota come Grindadràp. Sono oltre 1.400 i cetacei uccisi nel corso della scorsa settimana in Danimarca, in quella che da secoli è una tradizione del paese. Immagini sconvolgenti, dove il mare si tinge di rosso e la strage delle creature esanimi giace sotto gli occhi di chi ritiene l’evento un rito ‘normale’. Corpi senza vita che generano anche tanto orrore e rabbia e che giacciono martoriati sulla battigia di Skalabotnur a Eysturoy.
Sono le associazioni animaliste che si ribellano ancora a questo rito, ritenuto crudele; l’associazione Sea Shepherd ha diffuso le immagini della strage di delfini sui social e la reazione degli animalisti non ha tardato a farsi sentire. Come si legge sul Corriere, dagli anni 80 gli attivisti di Sea Sheperd si recano alle Isole Faroe per cercare di fermare questo massacro violento.
Fermare la strage di delfini: un appello accorato
La Grindadràp consiste nel trascinare i mammiferi, soprattutto globicefali e lagenorinchi (i delfini atlantici), a riva e poi massacrarli con ogni arma a disposizione, quest’anno si è parlato anche di trapani elettrici. La Bbc rivela che gli animali uccisi, ogni anno, sono intorno ai 700; la strage verificatesi quest’anno appare dunque senza precedenti. Rob Read, capo operazioni di Sea Shepherd, rivela al Times: “Riteniamo che questa sia la più grande caccia singola di delfini o globicefali nella storia delle Isole Faroe, la seconda più grande è stata di 1.200 globicefali nel 1940 – ed è forse la più grande caccia ai cetacei mai registrata in tutto il mondo“.
Si tratta di una pratica approvata dalle autorità faroesi, ma non dalla Commissione internazionale per la caccia alle balene. È una tradizione considerata importante per gli abitanti delle Isole Faroe, tanto da coinvolgere anche i bambini; ma le associazioni animaliste hanno alzato un grido unanime per far cessare questo rito, ritenuto da molti “barbaro”. Il gruppo ambientalista Blue Planet Society ha invitato la Danimarca e l’Unione Europea ad agire per “salvare i delfini protetti da questi abitanti completamente irresponsabili delle Isole Faroe“. Sul web è nata una petizione per fermare la Grindadràp e le firme raccolte superano attualmente già le 500.000.
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