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Addestramento

Come addestrare i gatti alla Pet Therapy: corsi e mici più adatti

L’interazione guidata o co-terapia nota come Pet Therapy, si avvale del contributo degli animali che interagiscono con diversi pazienti, apportando spesso benefici alla loro salute; tra i pet impiegati in questo importante ruolo anche i gatti. Sono tanti i mici che, con il loro prezioso lavoro, sono in grado di aiutare adulti e anche bambini con particolari difficoltà.

Nonostante si possa pensare che, per indole, i gatti siano più schivi all’interazione con gli esseri umani, i mici impiegati nella Pet Therapy sono davvero tanti e di diversa specie. Del resto il gatto, anche per la sua piccola stazza, si adatta a stare agevolmente nel grembo di persone con difficoltà motorie, ad esempio, o anche ai pazienti più anziani o piccolini. Pare, inoltre, che persino le fusa del micio abbiano un effetto terapeutico.

I corsi per la Pet Therapy con i gatti

Come per ogni altro animale che si appresta ad educare per la Pet Therapy, anche nei gatti vanno prediletti i mici con un carattere più mite e disposto alla relazione. Può succedere che nel caso del gatto, sia il paziente a recarsi nell’ambiente naturale dell’animale o non viceversa; questo perché il felino sarà più predisposto ad offrire il suo sostegno. I gatti particolarmente adatti alla Pet Therapy sono i Ragdoll, molto miti e ben disposti a diversi tipi di interazione; ma ogni gatto sano, energico e mansueto è, in linea di massima, un buon ‘allievo’ indicato ad imparare il ‘mestiere’ da assistente alle terapie.

Affinché un micio sia pronto alla Pet Therapy, tuttavia, esistono dei corsi specifici che ogni operatore deve seguire per diventare conduttore del gatto da zooterapia. In Italia sono numerosi i corsi per operatori di Pet Therapy; questi si sviluppano attraverso un primo corso propedeutico, un corso coadiutore e si concludono con un corso avanzato. Nell’educazione dei gatti alla zooterapia, infatti come per ogni animale, bisogna procedere per gradi; questo potrebbe significare che, dopo le prime tappe preliminari, potrebbero essere necessari dei corsi più specializzati per preparare il micio all’interazione con l’umano.

Le competenze necessarie

I contesti in cui opera la Pet Therapy dipendono anche dalle condizioni del paziente; a questo scopo il gatto deve essere preparato ad affrontare svariate situazioni. Il percorso formativo deve seguire le linee guida nazionali e parte, con il corso propedeutico, dalle nozioni di base sul rapporto uomo-animale, le normative, le competenze del coadiutore, le conoscenze comportamentali e le competenze necessarie per effettuare gli interventi di IAA. Il centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali è l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie; standardizzando i percorsi operativi è possibile evitare di commettere errori, in una pratica così delicata.

LEGGI ANCHE: I cani salvano altri animali a rischio: tanti programmi per diverse specie

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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