Si tratta dei primi due cani addestrati per riconoscere la presenza del Covid tra i passeggeri in transito; hanno ‘preso servizio’ presso l’aeroporto di Miami, ufficialmente il 13 settembre scorso. Come si legge su Ansa, i media statunitensi hanno spiegato che si tratta di un programma pilota; il progetto, non a caso, parte infatti da uno degli scali più trafficati in Usa.
L’aeroporto di Miami è ufficialmente il primo ad impiegare i cani addestrati per individuare il Covid e quindi anch’essi fondamentali nella battaglia contro la Pandemia. In questa lotta contro il virus, i quattro zampe sembrano essere degli ottimi alleati, a confermarlo sarebbe anche uno studio della Florida International University che ha valutato i livelli di precisione degli animali nel riuscire ad individuare alterazioni di odori, dovuti alla presenza del virus.
Il lavoro prezioso dei cani anti-Covid
Secondo lo studio pubblicato dalla Florida International University, i cani sono in grado di individuare la presenza del Covid con una precisione che può variare dal 96 al 99%. Cobra, per esempio, una femmina di Malinois Belga, ha sfiorato praticamente quasi l’accuratezza assoluta, raggiungendo un tasso di precisione del 99,4%; e se questo risultato sembra già strepitoso, c’è chi ha fatto persino di più, One Betta, un Pastore Olandese è arrivato al 98,1%.
Sono questi due ‘precisissimi’ cani che annuseranno le mascherine, al momento solo dei dipendenti, che passano attraverso un checkpoint per rilevare la presenza del virus nel sudore, nel respiro e negli odori; considerando tutti i cambiamenti metabolici che il Coronavirus è in grado di procurare al corpo umano. Se i quattro zampe anti-Covid dovessero segnalare l’alterazione degli odori, allora il soggetto sarà sottoposto immediatamente alla somministrazione di un test rapido, per confermare o meno la presenza del virus.
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