Tra i più comuni e presenti in case o appartamenti, esistono degli animali domestici insoliti ma consentiti dalla legge e altri invece completamente vietati in Italia. Se alcuni sono specie protette, altri sono pericolosi o inadatti a vivere all’interno di quattro mura; ecco allora perché (in certi paesi) la scimmietta sì ma il gorilla no, il cane sì e il lupo no, la vipera no e il pitone sì. Provando a definire un animale domestico o di affezione potremmo, dunque, dire che si tratta di creature in grado di vivere in compagnia e alla presenza di esseri umani.
Seppur considerando che si tratta di una definizione generica, un decreto del 2003 considera animale da compagnia: “quello tenuto, o destinato ad essere tenuto, dall’uomo per affezione senza fini produttivi o alimentari; compresi quelli che svolgono attività utili all’uomo, come il cane per disabili, gli animali da pet-therapy, da riabilitazione, e impiegati nella pubblicità“. In linea di massima, anche se con qualche eccezione, si potrebbe dire che tra gli animali domestici non sono comprese le creature selvatiche.
Il Regolamento europeo in materia riconosce come animali da compagnia: cani, gatti, furetti, invertebrati (tranne api e crostacei); ma anche pesci tropicali decorativi, anfibi, rettili, uccelli (esclusi quelli che rientrano nelle direttive europee), roditori e conigli domestici. Tuttavia, dopo la crescente abitudine di importare animali esotici o di tentare di addomesticare animali selvatici e pericolosi, la legge ha deciso di porre dei limiti precisi. Ci sono, dunque, animali vietati perché incompatibili con l’incolumità pubblica; tale il caso, ad esempio, di leoni, tigri, cinghiali, coccodrilli, cobra, ma anche aquile, ippopotami o cervi.
Esistono poi animali di cui è vietata la detenzione perché appartenenti a specie protette; in questo secondo caso si distinguono varie categorie. Le normative di riferimento sono la Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione (Cites) ed un Regolamento europeo in vigore dal 2017. Le specie protette sono più di 36 mila e si dividono in: specie minacciate dall’estinzione il cui commercio è assolutamente vietato; specie commerciabili a determinate condizioni e accompagnate da un documento di importazione; specie protette nei singoli Stati.
L’orso bruno, la civetta, il falco reale appartengono agli animali protetti e di cui è vietata la ‘conversione’ in animali domestici. La pena per chi non rispetta i divieti parte da sanzioni da 7.747 a 103.291 euro a reclusione da tre mesi ad un anno. Fondamentale, a tal proposito, informarsi prima di decidere di detenere un animale domestico.
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