Tanti Paesi che hanno avanzato richiesta alla Commissione Europea rispetto alla chiusura degli allevamenti di animali da pelliccia. Non c’è un modo rispettoso per trattarli; le creature destinate a diventare capi d’abbigliamento subiscono sempre (o nel beneficio del dubbio, quasi) un trattamento tutt’altro che delicato; chiusi in gabbie, esposti a temperature anomale, allevati con l’unico scopo di essere privati della loro pelliccia e morire in condizioni contro natura. A questa pratica si appellano le Nazioni che hanno richiesto, nel corso dell’ultimo Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura Europei, di mettere i sigilli per sempre a queste strutture.
Non solo proteste animaliste, ma interi Paesi si sono schierati contro gli allevamenti di animali da pelliccia; alla proposta avanzata da Austria e Paesi Bassi, hanno risposto, accodandosi, anche Belgio, Germania, Lussemburgo, Italia, Polonia, Bulgaria, Irlanda e Slovacchia. Una proposta presentata in una nota che non ha trovato, tuttavia, l’unanimità di tutti i Paesi; alcune Nazioni hanno, infatti, espresso delle riserve in merito all’abolizione totale delle strutture in cui vengono allevati gli animali da pelliccia.
Secondo quanto si legge su Wired, il Ministro dell’Agricoltura italiano, Stefano Pattunelli, avrebbe dichiarato: “A oggi, non c’è alcuna giustificazione per l’allevamento di animali da pelliccia e daremo il nostro massimo sostegno per trovare gli strumenti legislativi affinché si prenda una posizione comune in tutti gli stati membri per proibire questa pratica”. In una nota congiunta si legge, inoltre: “È giunto il momento per l’Unione di fare un passo avanti su questo argomento e di porre fine a un’attività economica senza dubbio dannosa per il benessere degli animali”.
Sono diverse le Nazioni che si sono trovate d’accordo nel definire l’allevamento di animali da pelliccia una pratica crudele. A queste, però, si sono opposte alcune che non ritengono opportuna la chiusura degli allevamenti; altri Paesi, come la Francia, hanno ,invece, proposto di mantenere attive solo le strutture in cui gli animali sono allevati sia per la pelliccia che per la carne. Tuttavia, in attesa di una legge che sancisca le norme definitive gli allevamenti restano attivi in gran parte d’Europa.
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