Antidepressivi e psicofarmaci gettati negli scarichi del lavandino o della doccia potrebbero essere assunti dagli animali che popolano le acque; questo quanto successo ai gamberi di fiume. Si tratta di una delle forme di inquinamento acquatico più dannose che, spesso, agisce nella maniera più incontrollata e subdola; tutti i rifiuti che finiscono nei tubi di scarico, infatti, rischiano di entrare nella rete trofica acquatica dell’ambiente nel quale si vanno a depositare.
Tante sono le sostanze che rischiano di finire nello stomaco di animali acquatici e tra questi scarti, molti sono anche farmaci. A tal proposito, uno studio pubblicato su Ecosphere ha dimostrato che i gamberi di fiume sono particolarmente sensibili agli psicofarmaci; queste medicine, gettate spesso negli scarichi domestici, possono essere assunti da questi crostacei modificando totalmente il loro comportamento.
Le conseguenze problematiche sui gamberi e l’ecosistema
I danni dell’assunzione di psicofarmaci da parte dei gamberi di fiume possono essere gravi, non solo per gli animali, ma anche per tutto l’ecosistema d’appartenenza. I ricercatori della Florida hanno indagato sugli effetti nei crostacei e sul quantitativo di psicofarmaci necessario ad alterare il loro comportamento. I risultati sembrano essere piuttosto drammatici; i crostacei che assumono il quantitativo di farmaci presenti nell’acqua (conseguenza dell’inquinamento) sono più ‘coraggiosi’. Il comportamento disinibito dei gamberi, però, potrebbe non giocare un ruolo positivo per gli animali; questo, infatti, li potrebbe rendere più vulnerabili ai predatori.
Inoltre, gli effetti gravi sull’ecosistema potrebbero essere diversi; i crostacei che assumo, involontariamente, gli psicofarmaci hanno più appetito e, consumando più cibo, rischiano di rompere gli equilibri. Altro danno è associato alla riproduzione; i gamberi che si stancano per cercare cibo, sprecano troppe energie e sono restii a cercare un partener. Una serie di effetti negativi che si combinano alle, inevitabili, conseguenze devastanti all’organismo dei crostacei e gli altri pesci.
LEGGI: Cavallette vive chiuse dentro un’istallazione artistica: gli animalisti insorgono