La storia commovente e insolita di Galileo: l’asino che si crede un cane

Galileo è un asino, ma alcune delle esperienze, vissute nella sua vita, lo hanno portato a credere di essere un cane; del resto, il povero equino con i quattro zampe ci ha vissuto tanto tempo, dopo aver subito un abbandono. L’animale, trovato a Huelva (un comune spagnolo situato nella comunità autonoma dell’Andalusia), è stato accolto dal Centro Municipal de Acogida da Animales; in questo centro il ciuchino ha trascorso nove mesi della sua vita, circondato da diversi amici a quattro zampe.

I volontari del centro hanno accudito Galileo da ogni punto di vista; lo staff della struttura ha dichiarato sui social e alla stampa locale: “Lo abbiamo curato e riabilitato facendogli anche i vaccini e mettendogli un microchip”. Al Centro Municipal de Acogida Da Animales l’asino ha vissuto circondato da molti cani e con il tempo ha creduto di essere uno di loro; così ha incominciato ad assumere molti degli atteggiamenti dei quattro zampe.

Perché Galileo si comporta come un cane?

Dopo essere stato abbandonato, Galileo ha trovato l’amore e le cure di cui aveva bisogno; tuttavia, i nove mesi trascorsi circondato da cani hanno influenzato il suo comportamento. Non si tratta di atteggiamenti negativi, ma di abitudini che non si adattano alla sua natura di asino. Il centro che ha accolto il ciuchino avrebbe dichiarato, a tal proposito: “Gli asini tendono a copiare il comportamento degli altri animali ed è proprio quello che è successo a Galileo“. L’asino gioca e mordicchia come se fosse un cane e anche con gli umani assume un atteggiamento simile ad un quattro zampe. Dal centro rivelano: “È la prima volta che ci capita una cosa del genere. Gli asini sono molto empatici e se da piccoli si convincono e si immedesimano con chi gli sta intorno possono credere di essere ciò che non sono“. Proprio per rieducare Galileo verso la sua reale natura, adesso l’asino si prepara a ricevere le cure dell’Associazione El Burrito Feliz; lì l’animale vivrà con altri asini e potrà iniziare un percorso per “riscoprire” la sua vera identità.

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