Fratture alle zampe dei criceti: come individuarle e le cure più appropriate

Tra le patologie più diffuse, le fratture alle zampe dei criceti possono essere causate da diversi fattori; la delicatezza degli arti di questi piccoli roditori, infatti, li espone spesso a lesioni o rotture delle ossa. A volte a causare il trauma può essere una scorretta manipolazione da parte del proprietario, altre volte può essere lo stesso animale che si fa male staccando le zampette dalla ruota o dalla rete delle gabbietta. In ogni caso, non è sempre facile individuare il problema, proprio per questo è necessario prestare attenzione a diversi fattori.

I sintomi

I sintomi più comuni, attraverso i quali si manifesta la presenza di fratture alle zampe dei criceti, possono essere innanzitutto dolore e difficoltà a muoversi. La zona fratturata, inoltre, dovrebbe presentare un particolare gonfiore, oltre che frequenti scricchiolii provenienti dalla zona fratturata; in altri casi, lesioni aperte possono addirittura mostrare l’osso. Oltre alle cause citate in precedenza, a causare le fratture nei piccoli roditori possono essere anche dei disturbi dal punto di vista alimentare; squilibri di calcio e fosforo, infatti, rendono le ossa più fragile e più soggette a rompersi. Benché, vista la delicatezza delle zampe del criceto, non si tratta di un problema facile da gestire, esistono delle cure appropriate che possono risolvere la situazione.

Diagnosi e cure alle fratture delle zampe nei criceti

In genere il veterinario riesce ad individuare una frattura grazie al controllo ad occhio nudo; nei casi più complicati potrebbe essere necessario eseguire delle lastre. Fatta la diagnosi, il medico potrebbe applicare una benda per limitare i movimenti; se è presente anche una ferita saranno applicati antisettici e antibiotici. È importante seguire tutti i consigli del veterinario affinché il criceto possa guarire completamente; farmaci e antidolorifici solo se prescritti e prestare attenzione anche all’alimentazione. In fine, è utile spostare l’animale in una piccola gabbia e controllarlo spesso per testare che i suoi movimenti siano ridotti al minino indispensabile.

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