Delicate e coloratissime, le farfalle hanno sempre attirato l’attenzione di adulti e bambini, convincendo anche qualcuno a volerle allevare. Questi insetti, che appartengono all’ordine dei Lepidotteri, hanno una vita molto particolare in quanto attraversano tre fasi, che un buon allevatore deve assolutamente saper gestire: bruco, crisalide e farfalla. Solo strumenti e condizioni adeguate potranno permettere a questi affascinanti animali di potersi sviluppare lontano dal loro ambiente naturale.
Il primo oggetto immancabile, quando si pensa di voler allevare le farfalle, è un contenitore ben ventilato, ricoperto da una garza sottile o da un tessuto estremamente traspirante. Fondamentale poi aggiungere dell’erba e della terra, in modo che il bruco abbia la possibilità di creare il bozzolo. La cosa importante sarebbe adattare l’ambiente domestico il più possibile all’habitat naturale degli insetti, così da farli sentire a loro agio.
Un piccolo ramo all’interno del terrario potrebbe consentire ai bruchi di potersi aggrappare in modo, più o meno, naturale; aggiungere ogni giorno foglie fresche e posizionare il contenitore all’aperto, tanto da poter essere irradiato dalla luce del sole. La temperatura, tuttavia, deve essere costante, né troppo alta né troppo bassa. Pulire sempre il luogo in cui si decide di far nascere le farfalle, liberarlo da feci e muffe costantemente, soprattutto quando il bruco inizia a cambiare colore e si avvicina la metamorfosi. Nell’ultimo stadio non hanno bisogno di cibo e acqua, ma solo di un’umidità adeguata a farli sentire più a loro agio. Un aspetto non trascurabile consiste nel controllare se le farfalle nate dalle crisalidi abbiano lo spazio sufficiente per spiegare al massimo le ali.
Completata la metamorfosi la farfalla resterà digiuna per diverse ore, considerando che deve pompare le ali fino all’asciugamento completo; il nettare dei fiori sarà quello di cui avrà bisogno completata questa operazione. In genere, una farfalla vive circa un mese, ma alcune muoiono nella stessa giornata in cui nascono, altre potrebbero vivere anche fino ad un anno. La cosa più opportuna da fare, per rispettare la loro natura, sarebbe lasciarle libere di volare all’aperto dopo la schiusa delle ali, per vivere quel che hanno della loro vita in libertà.
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