Perché i bradipi sono lenti? Dipende dall’alimentazione e da un’insolita tecnica di difesa

Resi celebri anche da alcuni film d’animazione che ne hanno sottolineato l’eccessiva lentezza, i bradipi si caratterizzano proprio per la loro andatura. Ad un primo sguardo si potrebbe pensare che questi animali siano pigri e che il loro ritmo gli renda difficile la vita in natura; in realtà entrambe le conclusioni sono errate. Il bradipo, oltre ad essere l’animale più lento del Pianeta, è anche uno dei più antichi: presente sulla Terra da circa 64 milioni di anni.

La lentezza dei bradipi sembra essere un’ottima strategia di sopravvivenza che agisce su più fronti; ciò che li rende, infatti, animali così lenti è la loro dieta, ma anche una singolare tecnica di difesa contro i predatori. Queste creature si nutrono principalmente di foglie, ma a differenziarli da altri animali folivori, è il metabolismo e la struttura del loro stomaco. 

La lentezza strategica dei bradipi

Le foglie sono alimenti con un contenuto calorico molto basso, di conseguenza questo tipo di dieta permette un ridotto consumo di energie. Il metabolismo dei bradipi è molto lento; inoltre, lo stomaco di questi animali è diviso in varie “camere” in cui i microorganismi simbiotici fermentano gli alimenti in modo da sfruttare tutta la cellulosa contenuta nelle foglie. Tutto ciò fa sì che il cibo venga digerito molto lentamente tanto che un processo digerente nel bradipo può durare fino ad un mese; quindi, questa specie può sopravvivere con pochissimo cibo. I bradipi, infatti, passano la maggior parte della loro vita appesi agli alberi e non compiono più di 38 metri al giorno; la loro velocità procede, strisciando, ad un ritmo di 30 centimetri al minuto, così da non sprecare troppe energie. La lentezza di questi animali gli permette inoltre di difendersi da giaguari e aquile; il loro ritmo passa inosservato alla vista acuta dei predatori. Inoltre, trascorrendo la loro vita quasi sempre sugli alberi, la vegetazione che cresce sulla loro pelliccia li rende mimetizzati nell’ambiente.

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Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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