Dal 2014, Il 21 aprile si celebra la Giornata Mondiale dei Pesci Migratori, ancora poco conosciuta ma fondamentale per la salvaguardia di molte specie. Si tratta di una ricorrenza nata con lo scopo di sensibilizzare sull’importanza degli ambienti acquatici e dei pesci che vi migrano; coordinata dalla World Fish Migration Foundation, questa giornata internazionale ricorda i pericoli ai quali, sempre più specie, vanno incontro nuotando nelle acque di mari, fiumi, torrenti e oceani.
Esistono molto specie di pesci migratori, tra i più conosciuti, ad esempio, i salmoni, che migrano tra i fiumi, da adulti, per riprodursi nello stesso fiume in cui sono nati; anche le anguille che, nascono nell’oceano, ma migrano nei fiumi dove continuano la loro vita. Le distanze coperte da queste creature acquatiche sono, spesso, lunghissime e durante il loro tragitto, sempre con più frequenza, incontrano ostacoli costruiti dall’uomo. La Giornata Mondiale dei Pesci Migratori, vuole proprio sottolineare i principali rischi per alcune creature acquatiche; pesca intensiva, approvvigionamento idrico, irrigazione, navigazione, energia idroelettrica, usati in maniera sregolata, possono causare l’estinzione di molte specie.
Le principali minacce ai pesci migratori sono tutte le barriere artificiali che interrompono il flusso naturale dei fiumi; l’eccesso di dighe e briglie, infatti, impediscono agli animali di compiere le loro rotte. Nella Giornata Mondiale dei Pesci Migratori si ricorda l’importanza della migrazione (nutrimento, riproduzione, completamento del ciclo di vita) e, di conseguenza, dei sistemi fluviali. L’evento è finalizzato a tutelare le specie ittiche a rischio estinzione; negli ultimi 40 anni, infatti, si stima che le specie marine sono diminuite del 39%. In questa giornata dunque è importante valorizzare impegni sostenibili, che si oppongono all’inquinamento e tutelano i pesci e i loro percorsi migratori. È fondamentale ricordare che ogni creatura vivente è indispensabile all’ecosistema, agevolare l’estinzione di alcuni animali è un rischio non solo per le creature in questione, ma anche per molte altre specie a loro collegate (spesso, esseri umani compresi).
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