Perché il furetto perde il pelo fuori stagione: potrebbe essere colpa della luce

Il furetto può perdere il pelo per diverse ragioni; se in certi casi si tratta di un normale processo di muta, in altri casi potrebbe legarsi ad un problema di salute. Soprattutto quando la perdita dei peli avviene in periodi dell’anno anomali, il fatto potrebbe derivare da disturbi nel mammifero. Questi animali infatti, generalmente in primavera e in autunno, cambiano la loro pelliccia per dare spazio ad un manto nuovo; tuttavia in alcune circostanze la perdita di pelo potrebbe essere preoccupante.

Per adattarsi al clima, in primavera e in autunno, il furetto perde il pelo; ma esistono fattori, più o meno gravi, che possono generare questa condizione. Il mammifero infatti potrebbe iniziare a perdere il pelo, a chiazze o in maniera uniforme, a causa di: cambiamenti ormonali, durante la stagione dell’accoppiamento la coda dell’animale potrebbe sfoltirsi vistosamente; morsi di pulci e zecche che potrebbero creare infezioni in diversi strati della cute; eccessiva esposizione alla luce (anche se in questo caso la perdita di pelo è temporanea); ed in fine un’alimentazione inappropriata. Una causa particolarmente grave è la neoplasia delle ghiandole surrenali, in questo caso la perdita di pelo si presenta in maniera molto particolare.

Cure appropriate per la perdita di pelo nel furetto

In presenza della neoplasia delle ghiandole surrenali, che può colpire il furetto anche dopo i primi anni di vita, la perdita di pelo si presenta, in genere, prima nella coda e poi lungo la schiena; in questo caso si tratta di una malattia molto grave che può essere diagnostica solo da un veterinario. Il consulto di un medico specialista è fondamentale in ogni stato di anomalia che si nota nell’animale; il dottore infatti, dopo aver visitato il furetto, sarà in grado di stabilire le eventuali patologie e cure adeguate. Farmaci e terapie infatti possono essere somministrati agli animali solo secondo prescrizione medica; tuttavia per evitare che si accumuli pelo che l’animale potrebbe ingerire è buona pratica, sempre, spazzolare il mammifero almeno due volte al giorno.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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