Registrato in Russia il primo vaccino anti-Covid per animali: dettagli sugli effetti

Nasce in Russia il primo vaccino anti-Covid per gli animali; secondo quando riportato dall’agenzia russa Tass sarebbe stato registrato in questi giorni. Sviluppato dagli scienziati del Servizio Federale per la Sorveglianza Veterinaria e Fitosanitaria (Rosselkhoznadzor), con lo scopo di prevenire il contagio da Coronavirus anche negli animali. Si legge su l’Ansa che il vice capo dell’organismo, Konstantin Savenkov, avrebbe dichiarato: “Carnivak-Cov, un vaccino inattivato con sorbato contro l’infezione da Coronavirus (COVID-19) per gli animali carnivori. Finora, è il primo e unico prodotto al mondo per prevenire il COVID-19 negli animali“.

Si apprende che le indagini cliniche, per trovare un vaccino anti-Covid per gli animali, hanno avuto inizio nell’ottobre del 2020 e hanno coinvolto creature di diverse specie, tra cui: cani, gatti, volpi e visoni. Savenkov avrebbe dichiarato: “I risultati delle prove indicano che il vaccino è sicuro e ha un alto effetto immunizzante, poiché il 100% degli animali vaccinati nel corso delle prove ha sviluppato anticorpi contro il coronavirus“; questo quanto avrebbe rivelato la Tass.

Vaccino anti-Covid per animali: come e perché è nato

Gli scienziati di Rosselkhoznadzor stanno ancora perfezionando la loro ricerca per capire quanto tempo possa durare l’immunità fornita dal vaccino anti-Covid per gli animali. Sempre Savenkov fa sapere: “Attualmente, l’indicatore è di almeno sei mesi. La produzione di massa del vaccino da parte della più grande piattaforma di produzione di farmaci per animali del paese, potrebbe iniziare già in aprile“. Si tratterebbe di una svolta importante nel mondo della sanità veterinaria; anche l’Organizzazione Mondiale per Salute Animale, infatti, aveva fatto sapere che alcuni animali sono più a rischio contagio. Questo significa che un vaccino anti-Covid potrebbe essere in grado di preservare diverse specie. Si ipotizza che la sperimentazione in Russia sia nata per aiutare gli allevatori; ma, al momento, questo non esclude che, se il vaccino dovesse essere approvato e diffuso nel mondo, potrebbe essere somministrato anche ad altri animali. Tuttavia è il caso di attendere ulteriori sviluppi.

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