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Akita Inu: caratteristiche e curiosità del cane considerato simbolo di fedeltà

Divenuta famosa anche grazie al film Hachiko, la razza Akita Inu è ad oggi conosciuta in tutto il mondo e considerata simbolo di fedeltà. Il lungometraggio si basa su una storia vera e narra le gesta del cane, appunto Hachiko, che dopo la morte del suo proprietario, il professor Hidesaburō Ueno, andò ogni giorno ad aspettarlo alla stazione di Shibuya, per dieci anni. La sua lealtà e il suo amore commossero tanto i giapponesi, tanto che nel 1934 gli venne dedicata una statua, posta proprio all’ingresso della stazione di Shibuya. Da allora questi quattro zampe sono ritenuti beni storici da preservare, tutelati, protetti.

L’Akita Inu è una razza molto intelligente, coraggiosa e leale verso il suo proprietario; si tratta di cani dalla taglia medio-grande e all’origine venivano ricercati in Giappone per la caccia all’orso. Inoltre, in passato, questo cane veniva scelto anche dai samurai, da shogun e anche dall’aristocrazia nipponica. In seguito divenne cane da guardia (anche nelle prigioni), ma soprattutto cane da salvataggio. Oggi, specialmente in Occidente, è ricercato come cane da compagnia. Dalle sue origini nasce il suo nome: Akita (il nome di una prefettura giapponese) Inu (cane in lingua giapponese).

Caratteristiche fisiche e comportamentali dell’Akita Inu

Il maschio può essere alto circa 67 cm al garrese e il loro peso può variare dai 48 kg fino ai 64 kg; la femmina raggiunge massimo i 61 cm e può pesare circa 40 kg. Gli occhi sembrano marcare le sue origini orientali: piccoli, scuri e quasi triangolari; muscoloso e robusto ha un’ossatura gli permette di essere anche molto veloce. I piedi arrotondati gli conferiscono eleganza e il pelo prevede colorazioni tipiche (sesamo e bianco). La coda è poi un tratto distintivo degli Akita Inu, essa è, quasi sempre, arrotolata sul dorso. È un cane che non vive in branco, solitario ma particolarmente affettuoso. Nonostante la sua lealtà e fedeltà nei confronti del proprietario, è anche molto permaloso e potrebbe decidere di non fare qualcosa se non gli aggrada. Importante, infine, tenere presente che essendo cani da caccia, raramente socializzano con altri animali, con i quali potrebbero al contrario mostrarsi aggressivi; tuttavia, se educati sin da giovani, possono diventare il migliore amico del loro proprietario.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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